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Alessio Pascucci: “Nessuna corruzione, sempre agito nell’interesse pubblico”

“Le delibere per Campo di Mare votate ad unanimità da tutta la maggioranza e da alcuni consiglieri di opposizione. È evidente che non ci sia stato nessun accordo nascosto”

Sulla vicenda processuale legata ad Ostilia che vede coinvolto Alessio Pascucci abbiamo raggiunto telefonicamente proprio l’ex sindaco di Cerveteri per rivolgergli alcune domande.

Lei è stato rinviato a Giudizio, insieme ad altri, in un processo che dovrà aprirsi a breve. Quali i capi di imputazione specifici che Le sono stati notificati nel merito dell’indagine a suo carico?

Il procedimento riguarda gli atti urbanistici che hanno interessato Campo di Mare negli anni 2015 e 2016, e le iniziative che la società Ostilia ha messo in atto nella nostra città, in particolare una sponsorizzazione di 25.000 € data agli organizzatori dell’Etruria Eco Festival, una attività fatta alla luce del sole con tanto di logo sul palco e sui manifesti. In questi anni in qualità di Sindaco, ho subito diversi processi: sono sempre risultato innocente. Quando fai il Sindaco e hai il coraggio di prendere di petto alcune situazioni, questi rischi sono in conto.

Sente di aver fatto sempre l’interesse pubblico in relazione alle vicende urbanistiche che legano a doppio filo la soc. Ostilia e il Comune di Cerveteri?

Assolutamente sì. E ne sono prova i risultati: abbiamo risolto le problematiche di Campo di Mare, che aspettavano da più di cinquant’anni. Oggi, finalmente, la spiaggia, le strade e le aree verdi sono diventate dei cittadini e non sono più di Ostilia. Così come la gestione del depuratore, della illuminazione e della rete idrica. Per la prima volta nella storia, Campo di Mare non è al buio e Cerveteri ha un suo lungomare. E, non a caso, il TAR Lazio con la sentenza 3886 del 2021 ha confermato la correttezza di tutti gli atti fatti dalla mia Amministrazione su Campo di Mare. Tutte le delibere oggetto dell’indagine sono state votate all’unanimità dalla maggioranza e anche da alcuni consiglieri dell’opposizione. E’ evidente che non ci sia stato nessun accordo nascosto.

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Come si è manifestato ed espletato il rapporto tra il Comune, il sindaco, le imprese e i funzionari in un momento così delicato della storia di Cerveteri?

Credo che sia stato il percorso urbanistico più partecipato della storia della città. 30 incontri pubblici solo a Campo di Mare, oltre a tutti quelli fatti nelle altre frazioni. Abbiamo discusso ogni singolo dettaglio con i cittadini, con i residenti, con i balneari e con tutti i soggetti interessati. Ovviamente senza la società Ostilia, che era la nostra controparte. E’ stato lungo e molto faticoso, ma visti i risultati ne è valsa la pena. Tutto nel rispetto delle normative vigenti: le delibere di questi anni, senza nessuna eccezione, hanno avuto i pareri favorevoli dei tecnici e degli organismi preposti prima del voto.

Ravvisa una matrice politica nelle segnalazioni che hanno portato all’apertura di un’indagine a suo carico? Si aspettava di essere rinviato a giudizio?

Su Campo di Mare c’è sempre stato un fuoco molto violento da parte dell’imprenditoria del mattone che era abituata a dettare le regole prima della nostra elezione. Tutti gli atti di Campo di Mare hanno subìto ricorsi, impugnative, denunce. Conclusesi sempre in un nulla di fatto. Spesso proprio grazie ai ricorsi persi dai nostri oppositori, abbiamo ottenuto dai Tribunali dei pareri che confermavano la correttezza del nostro operato. Ho sempre avuto una grande stima e un profondo rispetto per il difficile e complesso lavoro degli inquirenti e della magistratura. In questo processo non vedo assolutamente nessuna matrice politica. La vedo invece molto evidente sulla strumentalizzazione che stiamo leggendo sui social e sulla stampa in questi giorni. Non a caso il primo giornale a dare la notizia del processo, ha riportato informazioni sbagliate, parlando in modo errato di sanatorie e di lottizzazioni abusive, cose che non c’entrano con la vicenda di Campo di Mare. Sarà un caso che sono le stesse parole usate da sempre dai poteri economici che hanno paralizzato per decenni Campo di Mare?

Qual è, nella sua personale visione politica, il confine tra interesse pubblico e privato, quando un amministratore pubblico è chiamato a delineare le sorti di un comune in termini di futuri assetti urbanistici?

A Cerveteri prima del nostro arrivo, c’era una forte e vergognosa commistione fra pubblico e privato culminata nel tentativo di corruzione che ho subìto, denunciandolo, 11 anni fa. Dopo il mio insediamento, abbiamo annullato e fermato atti che prevedevano milioni di metricubi a macchia di leopardo su terreni che avevano precisi nomi e cognomi. Noi, per la prima volta, abbiamo fatto una pianificazione generale, adottando un piano regolatore nuovo e bloccando le speculazioni. Il confine è molto netto: le delibere fatte per Campo di Mare hanno consentito ai cittadini di riappropriarsi del mare, di avere un lungomare e di diventare proprietari delle aree pubbliche. Questo è quello che fa un amministratore pubblico capace. Ci dovremmo chiedere come mai nessuno lo abbia fatto negli ultimi 50 anni.

Ri. Di.

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