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A Ladispoli e Cerveteri gli anziani hanno ottime probabilità di ricevere cure e assistenza adeguate

E’ il risultato di uno studio ministeriale

A Ladispoli e Cerveteri gli anziani hanno ottime probabilità di ricevere cure e assistenza adeguate – di Giovanni Zucconi

Ormai in Italia viviamo sempre più a lungo. I centenari sono sempre meno rari, ed è cresciuto notevolmente il numero degli anziani ultraottantenni.

Si vive quindi più a lungo, ma è inevitabile che le persone che superano gli ottanta anni abbiano bisogno di maggiori cure, soprattutto mediche. Ma non solo mediche. Una ricerca dell’ISTAT ci dice che una grossa fetta degli Italiani sopra i 70 anni ha serie difficolta a compiere, in modo autonomo, una parte delle normali attività quotidiane.

Questo vuole dire che le donne e gli uomini che appartengono alla fascia di età che supera gli ottanta anni sono a rischio di non ricevere le cure sufficienti per garantirgli una vita dignitosa. Purtroppo, l’Italia è un Paese dove le disuguaglianze sociali non sono mai state eliminate, e ci sono città dove questo rischio è maggiore, e altre dove è minore la probabilità di non ricevere cure e assistenza adeguate.

Con questo breve articolo vogliamo rispondere alla domanda: nel nostro comprensorio, gli anziani rischiano di non ricevere le cure e le assistenze adeguate? Vedremo più avanti che non siamo messi male. Anzi, siamo messi molto bene. Ma andiamo con ordine.

A Ladispoli e Cerveteri gli anziani hanno ottime probabilità di ricevere cure e assistenza adeguate
A Ladispoli e Cerveteri gli anziani hanno ottime probabilità di ricevere cure e assistenza adeguate

Questo studio è stato condotto da Age-it, un programma ministeriale di ricerca sull’invecchiamento che ha visto lavorare insieme 21 Università italiane e 800 ricercatori. Troverete i risultati di questa ricerca nel libro “Avanzare insieme nella società anziana”, dell’editore “il Mulino”.

Cosa troviamo in questa ricerca? Innanzitutto, i parametri che ci indicano il rischio o meno di avere delle cure insufficienti. Gli indicatori più importanti sono quelli che ci aspettiamo tutti: la distanza dagli ospedali e da altri servizi (la fascia ottimale è quella che non dista più di 20 minuti di automobile) e la possibilità di avere a disposizione familiari relativamente giovani (con un’età compresa tra i 50 e i 60 anni).

Combinando questi dati, e altri un po’ meno significativi, tutte le città italiane sono state classificate in cinque fasce di rischio potenziale: nessuna criticità, criticità molto bassa, criticità bassa, criticità media e criticità alta.

Arriviamo ai dati che ci riguardano più direttamente. E sono estremamente buoni. Dalla ricerca emerge che tra i 7.896 Comuni italiani, solo 91 non presentano alcuna criticità di non ricevere cure e assistenza adeguate. E tra questi troviamo fortunatamente anche Cerveteri e Ladispoli. Ma anche Civitavecchia, Fiumicino, Bracciano, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Manziana, Oriolo Romano e Canale Monterano. Mentre Roma, Tolfa, Santa Marinella e Allumiere presentano un indice di criticità potenziale pari a “molto bassa”. Diciamo che tutto il litorale laziale è messo molto bene su questo tema. Naturalmente parliamo sempre di dati statistici, e che rappresentano una media che non esclude situazioni particolari diverse.

Gli unici Comuni nelle vicinanze che si trovano nella terza fascia di rischio potenziale, quella della criticità bassa, sono Barbarano Romano, Vejano e Bassano Romano.