Sequestrati 275 chili di prodotti ittici e trovate irregolarità sia nell’HACCP che in un lavoratore dipendente. Controllate anche due pescherie.
Ladispoli, pesce non tracciato: chiuso un ristorante in città –
Un controllo congiunto nel pieno centro di Ladispoli ha portato alla chiusura immediata di un ristorante, dopo che gli ispettori hanno trovato pesce senza tracciabilità e gravi irregolarità igienico-sanitarie. All’operazione hanno partecipato Capitaneria di Porto, Polizia Locale, Guardia di Finanza e tecnici dell’Asl Rm4.
I militari della sede marittima Ladispoli–San Nicola, guidati dal comandante Cristian Vitale, hanno sequestrato 275 chili di prodotti ittici — dalle spigole alle orate, dalle ombrine alle cozze e vongole — alcuni dei quali conservati in condizioni non idonee. Per il titolare sono scattati due verbali: 1.000 euro per violazioni ai requisiti di gestione e 2.000 euro per irregolarità HACCP. Per lo smaltimento del pescato è intervenuta la Tekneko, la società che si occupa della raccolta rifiuti in città.
Il blitz ha fatto emergere anche una posizione lavorativa irregolare: un lavapiatti marocchino senza permesso di soggiorno, poi accompagnato al Commissariato di via Vilnius e trasferito all’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma. Il ristorante rimarrà chiuso fino a nuova disposizione.
Nella stessa giornata, controlli mirati hanno interessato due pescherie del territorio. Nella prima sono stati sequestrati 14 kg di pescato e comminata una multa da 1.000 euro per mancata tracciabilità. Nella seconda, oltre alla stessa sanzione, è stata riscontrata un’ulteriore violazione delle norme HACCP. Il bilancio complessivo dei controlli nelle pescherie è di 3.500 euro di sanzioni e 15 kg di pesce sequestrato.
(Immagine di repertorio)









