Cerveteri

Cerenova, vi presento il mio Halloween, con personaggi, filastrocche e 65 zucche

L’intervista a Virginia Lo Russo, che trasforma il suo vialetto in una scena da film, e fa sognare i bambini

di Giovanni Zucconi

Cerenova, vi presento il mio Halloween, con personaggi, filastrocche e 65 zucche

Ogni tanto incontri, spesso per caso, delle persone che rendono più bello il mondo in cui viviamo. E che ci danno la speranza che il futuro possa essere migliore del presente. Dove i bambini ancora muoiono sotto le bombe o di fame. E la speranza si rafforza soprattutto quando queste persone sono giovani, come Virginia Lo Russo.

Chi è Virginia Lo Russo? Non la conoscevo neanche io, fino a pochi giorni fa. È una persona che potremmo definire una ragazza qualsiasi che vive a Cerenova. Ma non è una ragazza qualsiasi. Avete presente quei super eroi che fanno le loro buone azioni, ma di cui nessuno conosce la sua identità? Virginia Lo Russo è un po’ come loro. Una specie di Clark Kent o di Peter Parker in gonnella.

È una normale ragazza con il suo lavoro, e con la sua vita di tutti i giorni. Che, quando c’è un’occasione di fare sognare i bambini si trasforma, per esempio, in “Madama Scheletro”, o nella Hermione di Harry Potter. E si trasforma nel vero senso della parola. Sfruttando i suoi studi in effetti speciali, crea delle maschere che la rendono identica al personaggio che vuole rappresentare. Finisce di essere Virginia e diventa, a tutti gli effetti, uno dei personaggi dei mondi fantastici tanto amati dai bambini.

Perché ne parliamo adesso? Perché abbiamo scoperto che, da diversi anni, organizza a Cerenova, a casa sua, il più fantastico scenario per vivere il “dolcetto o scherzetto” di Halloween che qualsiasi bambino possa desiderare.

Per conoscerla meglio, e per farci raccontare cosa ha in serbo quest’anno per i bambini di Cerenova, abbiamo chiesto una sua intervista. Che Virginia Lo Russo ci ha gentilmente concesso.

Cerenova, vi presento il mio Halloween, con personaggi, filastrocche e 65 zucche

Partiamo dall’inizio. Da dove nasce questa splendida iniziativa di regalare ai bambini di Cerenova un Halloween realistico e coinvolgente?

“Innanzitutto, diciamo che non è la prima volta che organizzo il mio Halloween. Siamo già al quarto anno. Ho iniziato nel 2022 e ho proseguito in tutti gli anni successivi. Nasce dalla mia passione per Halloween. Io sono nata negli anni Novanta. Quando ero piccola la festa stava iniziando a diffondersi anche da noi, e mi affascinava tantissimo. Da grande naturalmente non potevo più andare a fare “dolcetto o scherzetto”. Così ho provato a inventare qualcosa per i bambini. Facendo quello che sarebbe piaciuto a me bambina.”

In che modo hai iniziato? Avevi già in mente cosa fare?

“Il primo anno è stato organizzato tutto più in piccolo. Preparai solo dieci zucche e poche luci. Ma passò tanta gente, e capii che funzionava. Dal 2023 ho alzato l’asticella sfruttando i miei studi in effetti speciali alla Scala di Milano. Creo ogni anno, con il “trucco prostetico”, delle protesi fatte da me. E nasce un personaggio vero e proprio. Quell’anno creai “Madama Scheletro”, una donna dalle fattezze scheletriche. Per ogni personaggio scrivo anche una filastrocca: una in entrata per salutare chi arriva, e una in uscita.”

Cerenova, vi presento il mio Halloween, con personaggi, filastrocche e 65 zucche

Nel tempo sono aumentate anche le zucche che prepari?

“Sono aumentate ogni anno. Nel tempo mi sono anche fatta un orto di zucche, così non devo comprarle ogni volta. Quest’anno l’orto è arrivato a 65 zucche illuminate.”

Dove prende vita la scenografia che prepari? Mica a casa tua…

“Invece sì. Il mio Halloween l’organizzo proprio nel mio vialetto di casa. È un vialetto interno con più villette. Ho vicini comprensivi, direi entusiasti. E utilizzo tutto l’ingresso per costruire la scena: luci, macchina del fumo e piccoli effetti quando arrivano le persone. A volte esco lungo la via, e capita che le auto si fermino a curiosare.”

Cerenova, vi presento il mio Halloween, con personaggi, filastrocche e 65 zucche

L’atmosfera sembra quella “classica” di Halloween. I bambini vengono mascherati?

“Sì, vengono tutti in costume. Entrano, io recito la filastrocca, e loro si immergono nell’allestimento. Poi fanno delle foto con me, e nell’orto delle zucche. Molti vogliono fotografarsi proprio con l’orto sullo sfondo. Di tanto in tanto arrivano dei gruppi di bambini. Una volta è venuta addirittura un’intera prima media. Ormai in tanti lo aspettano: sanno che il 31 ottobre il mio vialetto “si accende”.”

Per partecipare i bambini si devono prenotare?

“Non è necessaria nessuna prenotazione. I bambini girano per le case per il “dolcetto o scherzetto”, e mi trovano nel vialetto. Io offro i dolcetti e, insieme, un piccolo spettacolino. È tutto gratuito. Lo faccio perché mi diverte, e perché mi piace condividere questa passione. E regalo un bel ricordo a tutti questi bambini.”

A che ora alzi il sipario di questo spettacolino?

“Intorno alle 17:30.”

Curiosando nella tua pagina Facebook, ho visto che nel tuo mondo creativo c’è anche la magia di Harry Potter

“Sì. Ho fatto il servizio civile alla Biblioteca Guglielmo Marconi di Roma, e continuo ad andare come volontaria. Ogni anno organizziamo un evento di lettura e giochi a tema Harry Potter. Porto cose che costruisco io, e curo un po’ tutta la parte “di scena” dell’evento.

Mi ha colpito quando prima hai detto “Facendo quello che sarebbe piaciuto a me bambina”. Sei rimasta “bambina”, o è un legame particolare con il mondo dei ragazzi?

“Assolutamente sì. Ogni cosa che faccio la immagino chiedendomi cosa mi sarebbe piaciuto vivere quando ero piccola. E che magari non ho potuto vivere. Credo che sia bello restare un po’ bambini. Legati alla fantasia e alla letteratura per ragazzi. Che è un mondo ricchissimo, spesso sottovalutato o bollato, sbagliando, come “infantile”. Andrebbe invece riscoperto da tutti.”

Ti definiresti un’artista, visto tutto quello che crei con le tue mani?

“Mi sento più artigiana che artista.”

Eppure, i tuoi lavori parlano da soli. La scacchiera con le rane che ho visto nella tua pagina Facebook è una vera meraviglia

“(Sorridendo) Grazie. Ogni tanto prendo delle commissioni quando ho tempo. Quella scacchiera serviva per un cortometraggio. Ho ideato e scolpito tutti i pezzi, dal pedone alla regina.”

È questo il tuo lavoro di tutti i giorni?

“No, oggi lavoro in un altro ambito. Per questo ogni occasione è buona per sfogare la mia parte creativa che, per ora, ho dovuto accantonare. Il mio Halloween è, per me, l’evento dell’anno. Ci lavoro dodici mesi per idearlo e realizzarlo. Appena finisce un’edizione, comincio a progettare la successiva: nuove zucche, nuovi costumi, e nuove scenografie da aggiungere. Praticamente tutto il tempo libero lo dedico a quello.”

Io temo che dopo questa intervista, il 31 ottobre prossimo, qualche problema di “affollamento” l’avrai. Vogliamo comunque dare il tuo indirizzo? Anche se l’orto delle zucche magiche non può avere un indirizzo

“Non do mai l’indirizzo preciso. Il giorno prima, o il 31 stesso pubblico una filastrocca-indizio con il luogo. Una specie di indovinello da interpretare. Dico solo che siamo in zona stazione. Nella filastrocca scrivo sempre: “Seguite la musica e arriverete”.

Dove possono trovare questa filastrocca-indizio i bambini, o le loro mamme e papà?

“Sui gruppi Facebook di Cerenova/Campo di Mare. O simili. Chi già conosce l’evento va a colpo sicuro. Per gli altri la filastrocca è un modo per orientarsi.”

Cerenova, vi presento il mio Halloween, con personaggi, filastrocche e 65 zucche

Dietro le quinte: quante scorte di dolci prepari?

“Due scatole piene: devo distribuirli a tutti.”

Non temi di essere “travolta” dall’afflusso dopo questa intervista?

“Un po’ sì. Perché gestisco tutto da sola. Qualche vicino ogni tanto dà una mano. Ma principalmente faccio tutto io. Spero di gestire bene anche quest’anno. Ma la mia preoccupazione più grande, ogni anno, è il meteo. Se piove, non posso fare nulla: è tutto all’esterno. Lo ammetto, è la mia ansia ricorrente, quest’anno più che mai.”

Un’ultima domanda. Immagino che con le maschere e i costumi che indossi, diventi irriconoscibile. Ti capita di vivere una “doppia identità”, tipo quella dei super eroi?

“Quasi sempre, quando poi mi rincontrano, non mi riconoscono. Qualcuno però ha cominciato, non so come, a collegare tutto: “Ma tu sei la ragazza di Halloween?”. Ormai vivo questa simpatica doppia identità.”

Grazie Virginia per aver condiviso questa storia. Ci aggiorniamo dopo il 31 per un bilancio?

“Volentieri. E speriamo niente pioggia! Grazie per l’opportunità.”