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Crisi turistica, Cerveteri in difficoltà: cali d’incassi generalizzati

Stagione nera per il comune etrusco, Cerveteri in difficoltà. I commercianti lamentano scarsa programmazione e pochi servizi

Secondo alcuni commercianti non ci sono cali rispetto al 2023 Dati recenti diffusi dall’Ansa e dal Sole24Ore hanno evidenziato un importante calo dei consumi sul litorale laziale. Numeri preoccupanti che arrivano fino al 60% – in alcune zone – per quel che riguarda gli incassi dei giorni feriali. Per cercare di inquadrare meglio il fenomeno sul nostro territorio, abbiamo deciso di contattare diverse attività di Cerveteri e Ladispoli. Nella prima parte della ricerca ci siamo occupati del comune rossoblù (qui l’articolo) e, ora, ci concentreremo sui cugini etruschi. Ve lo diciamo subito, Cerveteri è in grande difficoltà.

Quella appena trascorsa, stando alle parole dei commercianti, è stata un’estate negativa. Molti di loro hanno evidenziato un calo degli incassi di circa il 30% e hanno evidenziato alcune problematiche comuni. Nel corso di un’intervista a Canale 10, Sabrina Vannoli dello stabilimento Ezio alla Torretta ha evidenziato un calo di circa il 30% delle presenze. Un calo che ha riguardato anche i weekend. “Non c’è più vita durante le serate, il lungomare è sempre più spento” ha confessato la Vannoli. Un problema che ha messo in luce anche Celso Caferri dell’Associazione Nautica Campo di Mare.

Nella frazione di Marina di Cerveteri, infatti, l’amministrazione non ha previsto eventi di grande respiro e questo avrebbe penalizzato tutto il settore imprenditoriale. Le iniziative sarebbero state poche e sporadiche, molto spesso promosse dagli esercenti stessi. Se lo scorso anno, la movida aveva investito il lungomare dei Navigatori Etruschi, quest’estate le serate sono state meno movimentate. I residenti hanno dormito sonni tranquilli, forse anche un po’ troppo.

La crisi nel comune etrusco, però, è stata generalizzata ed è arrivata fino alle campagne, passando per il centro storico. Le – poche – strutture ricettive avrebbero registrato un calo notevole anche di flussi stranieri e alcuni locali del centro storico hanno evidenziato problematiche simili a quelle riscontrate sul lungomare.

Marco Ripani, de LaGrotta, ha dichiarato: “Anche noi abbiamo riscontrato un calo. Parliamo di circa il 20%. Noi abbiamo la nostra clientela, ma quest’anno è mancata completamente la clientela degli eventi estivi. Rispetto allo scorso anno, non c’è stata programmazione e noi ne abbiamo risentito”.

eventi piazza Cerveteri Bucchi

Anche un’attività storica come il Jolly si è accodata e Paolo Lancianese ci ha detto: “In realtà, giugno è stato un bel mese perché ci siamo organizzati con scuole, palestre e cene di fine stagione. Luglio, purtroppo, visto che l’amministrazione non ha fatto alcun evento è sceso di almeno il 35% rispetto alla stagione passata. Ad agosto sono riusciti a fare un mese di eventi in Piazza Santa Maria e il lavoro è ricresciuto. Forse a livello di presenze anche qualcosa in più, ma con un budget di spesa molto limitato e abbiamo faticato di più. Quello che si rimprovera è che l’assessore alla cultura dovrebbe lavorare da ottobre per la stagione successiva.”

Paolo ha poi aggiunto: “Dopo quello che è successo, come imprenditore privato ho deciso di impegnarmi in prima persona e proporre un programma con un impresario di spettacoli. A quel punto qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di un’eventuale mancata organizzazione”.

“La Sagra, invece, è andata oltre le aspettative giovedì e venerdì. Sabato e domenica è andata meno bene di quello che ci aspettavamo”.

Le stesse constatazioni sono arrivate anche dal Cavallino Matto: “E’ andata meglio l’anno scorso, molto meglio – ha confessato Bruna – Non ci sono stati turisti e specialmente a Piazza Risorgimento non c’è stato niente. Perché la gente dovrebbe arrivare qui? La Piazza era morta anche durante la Sagra”.

Insomma, pochi eventi, troppo di nicchia e soprattutto con una capienza limitata dalla location scelta. Infatti, seppur suggestiva, Piazza Santa Maria – per motivi di sicurezza – ha permesso l’ingresso di un numero di persone contenuto. Questo avrebbe inficiato negativamente sulle attività abituate a ricevere i grandi flussi di frequentatori della Legnara. Oltre all’estate cerite sottotono (non per qualità, ma per quantità), cos’è mancato? Sicuramente l’Etruria Eco Festival, che seppur nel corso della sua sia abbia migrato tra lungomare e capoluogo, aveva sempre garantito almeno una settimana di intrattenimento di alto livello. La data unica e prevista per il primo settembre non colmerà il gap con le passate edizioni.

A confermare la tesi è arrivata anche la testimonianza di un’attività che risente meno del turismo e della stagionalità come il Cafè D’Europe. Claudio Donati ha infatti rivelato che la sua attività non ha riscontrato dei cali e che, anzi, solitamente a lui il mare toglie sempre qualcosa. Quindi, rispetto alle annualità precedenti, non ha percepito particolari differenze.

Insomma, una situazione grigia nel comune etrusco che deve ricostruire un’attrattività che, forse troppo rapidamente, sta svanendo.

Giorgio Ripani