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“Aumenteremo la presenza della polizia nel territorio”

Intervista esclusiva la nuovo Commissaria Fabio De Angelis

di Giovanni Zucconi

La scorsa settimana, nei locali del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ladispoli, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del nuovo Dirigente, il Commissario Capo Fabio De Angelis. Il Comandante ha risposto a tutte le domande dei giornalisti. Quello che segue è una sorta di intervista collettiva, utile per conoscere meglio il personaggio e i suoi progetti per il nostro territorio. Ma prima una breve presentazione del nuovo Commissario, e un’evidenza utile da
condividere.

Fabio De Angelis ha una carriera di 38 anni nell’Amministrazione, e ha girato l’Italia tra Questure e Commissariati. Foggia, Campobasso, Torino, Nettuno e Roma, tanto per fare alcuni esempi. A Roma ha lavorato, come Dirigente, nell’Anticrimine del Commissariato di San Paolo. In questo periodo, scusate se è poco, ha contribuito all’arresto di alcuni esponenti della Banda della Magliana. Insomma, un curriculum di pieno rispetto, e che ci fa ben sperare.

Prima di procedere con l’intervista collettiva, vorrei condividere un’evidenza relativa al Commissariato di Ladispoli che, forse ai più informati era già chiara, ma che mi ha sorpreso non poco. Io avevo sempre pensato che il Commissariato di Ladispoli fosse un presidio di zona. E sostanzialmente lo è. Il territorio che copre è quello dei Comuni di Ladispoli, Cerveteri, Manziana e Bracciano. Un territorio vastissimo. Ma che ricopre in modo disomogeneo. In tutti questi comuni opera con attività di intervento, diciamo così, straordinarie. Con azioni di contenimento della micro e macro-criminalità, mediante operazioni complesse e strutturate. O con risposte immediate alle chiamate dei cittadini.

Ma le operazioni spicciole di prevenzione, la macchina che gira per le strade, per intenderci, avvengono solo a Ladispoli. Forse un pensierino per migliorare questa situazione, che naturalmente dipende solo dagli accordi che tengono conto delle risorse a disposizione, andrebbe fatto. Soprattutto per il vasto territorio di Cerveteri.

Commissario, ha già preso contatto con le Amministrazioni Comunali?

“Ho già preso contatto con i Sindaci dei quattro Comuni. E con loro mi sono trovato perfettamente allineato. Hanno apprezzato i miei propositi. Quindi credo che faremo un bel lavoro in sinergia tra l’Amministrazione statale e l’Amministrazione comunale.”

Quale è il progetto che ha proposto ai Sindaci dei vari Comuni?

“Il mio progetto è quello di aumentare la presenza sul territorio della Polizia. Quindi non solo attraverso la repressione dei reati. Perché è mia considerazione che, quando è necessario reprimere, c’è stato un fallimento nella prevenzione. La prevenzione va fatta con una presenza sul territorio. Con le nostre autoradio, con il personale, ma anche e attraverso delle attività che possono essere utili ad avvicinare lo Stato al cittadino, e cittadino allo Stato. Il mio progetto è appunto quello di avvicinare lo Stato al cittadino, e il cittadino allo Stato.”

In che modo pensa di ottenere questo avvicinamento

“Attraverso attività che già espletiamo come da protocollo d’intesa con la Questura. Ma anche con ulteriori iniziative, come quelle, per esempio, di vicinanza alle scuole dei ragazzi. A partire dalle scuole elementari, a crescere. Questo attraverso delle figure specializzate. Con i bambini non si scherza con la comunicazione. Bisogna essere molto preparati e stare molto attenti. Bisogna essere formati per prevenire dei fenomeni come il bullismo nelle scuole, o fenomeni ancora più gravi che nascono dai social. Ma non ci occuperemo solo di giovani. Il mio progetto è anche quello di affrontare quei problemi legati ai maltrattamenti in famiglia o ai femminicidi. Vogliamo trovare un colloquio con quelle donne che hanno ancora oggi il timore di raccontare gli episodi che sono rinchiusi tra le mura domestiche.”

Oltre ai giovani e alle donne, ci sono anche gli anziani come categoria debole

“Un altro pezzo del mio progetto riguarda proprio le persone anziane. Perché le truffe che subiscono questi soggetti sono in aumento. E quindi la vicinanza e l’informazione deve essere costante. La mia idea è quella di coinvolgere i comitati di quartiere, i centri anziani e tutti gli altri punti di aggregazione, per veicolare e diffondere tutte le informazioni utili a combattere questo spregevole fenomeno.”

Qual è, secondo lei, la maggiore criticità che dovrà affrontare?

“Prima del nostro presidio, a Ladispoli non c’era una copertura sufficiente da parte della Polizia di Stato o delle Forze dell’Ordine in generale. Questo ha avuto come conseguenza che Ladispoli è diventata un pochino il rifugio di quei personaggi legati alla criminalità un po’ più importante. Che, non trovando un forte controllo sul territorio, hanno approfittato per trasferirsi qui. Come hanno fatto in altre cittadine della periferia di Roma: Ardea o Pomezia per esempio. Questo ha avuto come conseguenza che non si è sviluppata a Ladispoli la microcriminalità. Questo perché i personaggi importanti non vogliono la presenza delle forze dell’ordine nel loro territorio. Infatti, i fenomeni di microcriminalità sono stati sempre molto sporadici e isolati. Adesso con la nostra presenza, questi
personaggi si sentono braccati. E ci sono state tante operazioni di Polizia che hanno portano al sequestro di ingenti quantità di stupefacenti e molte di queste persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari o ad altre misure di prevenzione.

Il mio timore è che, non essendoci più questa fitta rete di controllo “superiore”, possa svilupparsi la microcriminalità. Quindi dobbiamo fare molta attenzione affinché questo non accada. Questa è sicuramente la mia prima preoccupazione, e la prima criticità da affrontare.”

Nel territorio di Cerveteri sta succedendo qualcosa che si sta sottovalutando. È aumentato il senso di insicurezza e, in qualche frazione la gente si sta autotassando per mettere una vigilanza armata nelle strade. Secondo lei, come sarà possibile far recuperare a questa gente un po’ di fiducia? In alcuni posti del vasto territorio del Comune di Cerveteri i cittadini dicono di non aver visto una pattuglia delle forze dell’ordine da mesi.

“Questo richiede un grandissimo sforzo, e necessita di una grande sinergia con le altre Forze dell’Ordine. Vi spiego perché. L’autoradio che abbiamo a disposizione riesce a coprire, parlando di prevenzione, solo il territorio di Ladispoli. Prevenzione vuole dire che gira nel territorio di Ladispoli. Perché, se una macchina dovesse girare in tutti e quattro i Comuni, sarebbe poco utile. Questi sono accordi che non vengono da me, ma dal protocollo d’intesa con il Ministero.”

Quanti veicoli avete a disposizione?

“Esce una macchina a turno dal Commissariato. Così come esce una macchina a turno dal Commissariato di Civitavecchia. Una macchina a turno.
Naturalmente questo si riferisce alle attività di prevenzione. Di pattugliamento della macchina. Per le richieste di intervento, naturalmente le cose sono diverse. Se bisogna intervenire a Manziana, o a Cerveteri, per una chiamata, naturalmente la macchina ci va. Scoprendo ovviamente il pattugliamento a Ladispoli. Noi facciamo tanti sforzi, ma dobbiamo naturalmente fare i conti con queste cose. Per superare questi limiti servirebbe una migliore sinergia tra tutte le Forze dell’Ordine.”

È previsto un aumento del personale nel suo Commissariato?

“Oltre ad aumentare il personale, servirebbe anche aumentare lo spazio degli uffici. I miei predecessori hanno già lavorato per espanderci nell’area dell’AVIS. Una volta aumentati gli spazi, possiamo lavorare sull’aumento del personale. Che è necessario. Perché i servizi da compiere nel territorio sono tanti. E già mettere sul territorio due macchine che escono H24 significa molto.”