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Il Presidente del Vespa Club di Cerveteri: “La Vespa è un pretesto per stare insieme, e per creare una comunità”

Nicolò Benfatti: “Organizzeremo un raduno nazionale a maggio”

Il Presidente del Vespa Club di Cerveteri – di Giovanni Zucconi

Sono partito credendo di intervistare un maturo signore con la passione vintage per la Vespa, e mi sono ritrovato davanti un ragazzo di 26 anni con le idee molto chiare su come si gestisce un club. Che sia un Vespa Club o altro. Sto parlando di Nicolò Benfatti, il Presidente del Vespa Club di Cerveteri. Insieme ai suoi amici, ha fondato un Vespa Club dove la passione che unisce i soci non è fine a sé stessa. Ma la Vespa, come più volte mi ha ricordato nella sua lunga intervista, è solo un pretesto per stare insieme e per passare delle giornate serene. Un pretesto per creare una comunità di persone che possono contare uno sull’altro. Un pretesto per fare del bene a chi ne ha bisogno.

Lo abbiamo intervistato perché volevamo sapere qualcosa di più riguardo il raduno nazionale che organizzeranno a Cerveteri, a maggio, dei Vespa Club di tutta Italia. Troverete tutte le anticipazioni nell’intervista che segue.

Dopo aver letto questa intervista a Nicolò Benfatti, sono sicuro che vedrete con occhi diversi, quando li incontrerete, quei gruppi di strani personaggi in sella ad un anacronistico scooter che, bisogna dirlo, mantiene ancora inalterato tutto il suo fascino.

Il Presidente del Vespa Club di Cerveteri

Quando ho chiesto di intervistarla, basandomi sulla natura del club, mi aspettavo una persona più grande

“È vero, se consideriamo gli altri 600 presidenti dei Vespa Club d’Italia. Quando l’ho fondato avevo 24 anni.”

Quando ha fondato questo Vespa Club a Cerveteri?

“Nel 2021. Dopo una lunga lotta. Perché il Vespa Club Italia consente di aprire un club solo se danno il consenso i club che si trovano nel raggio di 30 Km.”

Da quali Vespa Club non aveva il consenso all’apertura?

“A dire il vero poi siamo diventati tutti amici. Ma all’inizio Santa Marinella, Canale Monterano e Fiumicino non ci avevano dato il consenso. Ma poi sono riuscito a convincerli. Noi avevamo già un club Vespa amatoriale, con circa 60-70 soci. Ma abbiamo voluto creare un club ufficiale che portasse il nome della nostra città. E anche per metterci in regola con i discorsi assicurativi e di responsabilità.”

Adesso quanti soci siete?

“In questi due anni siamo arrivati a 200 soci.”

A Cerveteri quindi ci sono 200 persone con la Vespa?

“Non tutti i 200 soci attivi sono di Cerveteri. Un 10% non sono di Cerveteri, e un altro 10% si associa per avere uno sconto sull’assicurazione o per le varie convenzioni. Ma il restante 80% sono soci che partecipano attivamente alle nostre iniziative. Naturalmente non sempre tutti insieme.”

Perché si diventa socio di un Vespa Club? Perché si ha una Vespa?

“Per chi non vive la Vespa come una passione morbosa, come accade alla maggior parte di noi, si associa per lo sconto sull’assicurazione. C’è una compagnia che fa polizze scontate al 60%. Ma poi c’è molto di più. Chi già ci conosce viene anche per quel “molto di più”. Il club deve naturalmente poi operare per fare conoscere, a tutti gli altri, tutto quello che è in grado di offrire. È questo che rende un club attivo. Ci sono club che nascono e vivono solo per lo sconto sulle polizze.”

E il suo è invece un club attivo…

“Il nostro è un club attivo perché siamo un gruppo di matti. A noi piace camminare. Ci piace utilizzare la Vespa. Quest’anno siamo andati in Svizzera, al Vespa World. Ci piace partecipare agli Audax, che sono raduni organizzati su più giornate con tappe che possono raggiungere anche i 400 Km. C’è anche un Audax da 1.000 Km. Sono questi gli eventi che di più ti fanno gustare il discorso della Vespa.”

Mi racconta il “molto dipiù” di cui parlava prima, e che trova il vostro socio se non si ferma allo sconto sull’assicurazione?

“Innanzitutto noi organizziamo due uscite ogni mese. Poi il club mette a disposizione delle scontistiche sugli articoli o sui pezzi di ricambio. Mette a disposizione un meccanico di fiducia. Ma non ti permette solo di vivere una Vespaal 100%. La cosa più importante è che i soci trovano una comunità. Il club ha come soci quasi tutti i titolari delle aziende qui a Cerveteri. Puoi trovare il falegname, puoi trovare l’amico vespista che fa il meccanico, il commercialista, il dentista, e così via. C’è un forte senso di comunità.”

La Vespa è una specie di pretesto…

“La Vespa è un pretesto. Il resto è lo stare insieme. È la comunità. È lo scherzare, il prendersi in giro. E una cosa importante è che non ci devono essere differenze tra di noi.”

Il Presidente del Vespa Club di Cerveteri: “La Vespa è un pretesto per stare insieme, e per creare una comunità"
Il Presidente del Vespa Club di Cerveteri: “La Vespa è un pretesto per stare insieme, e per creare una comunità”

I soci sono tutti giovani?

“Io sono arrivato ad avere molti soci giovani. Ma c’è un problema: la Vespa costa. Io cerco di rimanere in contatto con chi ne desidera una, e spesso gli propongo buoni affari. Ma oggi hanno raggiunto prezzi non banali, soprattutto per un giovane. Una Vespa in buono stato, o comunque utilizzabile, parte dai 2.000 euro. Ed è quindi una spesa importante per un giovane. Eppure, la Vespa nel dopoguerra nasce con presupposti completamente diversi. Era il mezzo più economico che ti potesse dare un senso di libertà e di felicità. Lo stesso negli anni ’80 e ’90. Adesso è diventata quasi un bene di lusso.”

Si può essere soci senza Vespa?

“Certamente. Basta avere l’interesse di vivere la nostra comunità, e di volere conoscere meglio questo mondo.”

Una domanda provocatoria. La Vespa è un bellissimo oggetto. Ma si porta dietro anche un’immagine ormai datata. Oserei dire vecchia. Come fa, ancora oggi, ad avere un suo indiscutibilegrande fascino

“È vero. È un mezzo problematico. È un mezzo vecchio. È un mezzo difficile. Ma rimane un mezzo affascinante. E questo lo dobbiamo alla Piaggio. Che ha sempre fatto bei prodotti, e ha utilizzato e valorizzato sempre al megliol’immagine della Vespa. L’abbiamo vista in tanti film, e raccontata i tanti libri. Forse sarà anche una cosa passata, ma ha ancora il suo perché, che in fa in modo, quando tu la vedi, che ti rimanga impressa. A differenza di altri mezzi, anche della sua epoca. Ma conta anche la sua grande versatilità. Il poter cambiare le marce con una mano. Di viaggiare senza sporcarsi. La Vespa è come se fosse una moto, che però ti fa viaggiare comodo senza sporcarti. La Vespa già all’epoca era uno scooter moderno. Nasce come uno scooter moderno.”

Come vi giudicano i motociclisti? Non vi guardano un po’ dall’alto verso il basso?

“No. Dai motociclisti siamo sempre visti bene. Specialmente il nostro Vespa Club. Perché ci vedono come un gruppo unito. Quando incontri per strada dei motociclisti generalmente sono sempre 10 o 20. Ne incontri tanti solo quando ci sono i grandi raduni. Invece quando noi andiamo in giro in Vespa siamo sempre in 40 o 50. E questo gli genera ammirazione. Ma certo la differenza c’è tra viaggiare in moto e viaggiare in Vespa. Il motociclista parte e si spara tranquillamente anche 300 Km. Senza problemi. Invece, quando viaggi in Vespa, sicuramente hai problematiche di vibrazioni, di aria e di frizione. Ma anche di freno. Perché la Vespa frena solo davanti. Il freno dietro è aggiunto. Quindi il motociclista che ti vede, rispetta anche il tuo “coraggio”.”

Quindi ci sono Vespisti che sono anche dei motociclisti

“Si, sono in molti. Ce ne sono anche nel nostro direttivo. E anche io ho una moto.”

Che tipo di uscite organizzate per i vostri soci?

“Le uscite che organizziamo sono di due tipi. Quelle di puro divertimento e quelle di beneficenza. Come quella che facciamo ogni dicembre, vestiti da babbo Natale, per portare i regali al Bambino Gesù. O quelle che facciamo per l’Avis. L’importante è fare queste uscite in Vespa unendo l’aspetto culturale o di svago,con quello della beneficenza. Se i raduni fossero solo dei percorsi in Vespa, potrebbero risultare anche noiosi. Quindi è bene trovare un mix di cose. Organizzare giornate che ti consentano di utilizzare la Vespa, ma anche che ti facciano bene al cuore. E che comunque ti facciano stare insieme. Quest’anno abbiamo fatto 40 eventi di questo tipo.”

Prima non ha nominato un Vespa Club di Ladispoli

“Infatti non c’è. I vespisti di Ladispoli vengono da noi. Da noi Ladispoli è ben vista. Consideri che ormai nelle nuove generazioni non ci sono più le vecchie diatribe e contrapposizioni che c’erano tra le nostre due città.”

Il Presidente del Vespa Club di Cerveteri: “La Vespa è un pretesto per stare insieme, e per creare una comunità”

Lasciamo per ultima forse la domanda più importante. Voi a maggio 2024 organizzerete a Cerveteri un raduno nazionale di Vespa. Me ne può parlare?

“E’ un raduno nazionale, anche se abbiamo già avuto molte richieste dall’estero. La manifestazione si svolgerà nei giorni di 25 e 26 maggio 2024. Faremo del tutto per fare passare due giorni felici e tranquilli, oltre che interessanti, agli iscritti,”

In quanti parteciperanno al raduno?

“Gli iscritti, oltre noi che siamo già 200, sono 100. Quindi ci saranno un 300 iscritti, più i passeggeri.”

Che cosa avete previsto per loro in questi due giorni?

“Abbiamo organizzato dei percorsi. Tra un po’ il programma sarà pubblico, ma qualcosa posso anticipare. È un po’ che ci stiamo lavorando con il Comune. Verrà organizzato uno stand in piazza Santa Maria dove già dal pomeriggio del sabato verranno accolti i partecipanti, e verrà dato loro il cosiddetto “pacco gara”. È l’omaggio che si fa ai partecipanti. Nel nostro caso, naturalmente conterrà oggetti e prodotti tipici di Cerveteri. Come può essere un oggetto etrusco o una bottiglia di vino. Conterrà anche la patch, la “toppa” che vede sul mio giacchetto, e delle placche che possono essere messe sulla Vespa. Consegnati i gadget, oltre a farlirilassare e rifocillare dopo il viaggio, verrà organizzata una visita al nostro museo.”

Penserete anche alla loro sistemazione?

“Ci saranno dei soci che aiuteranno i partecipanti a raggiungere le stanze che avranno prenotato,”

La città sarà coinvolta in questa manifestazione?

“La nostra intenzione è proprio questa. Non vogliamo farla passare come un classico raduno di Vespa Club, ma come una festa di Cerveteri. E per questo abbiamo chiesto il coinvolgimento di tutti i Rioni. Non è ancora tutto definito, ma pensavamo di fare una parata passando per tutti i Rioni. Ci potrebbe anche essere la benedizione del parroco che santifica tutti gli stendardi dei Vespa Club partecipanti. Se avremo tutte le autorizzazioni potremo arrivare anche sul parcheggio della Necropoli della Banditaccia. Poi per la cena pensiamo di prenotare nei ristoranti di Cerveteri, in modo che possano lavorare tutte le attività della nostra città. O, ma qui giochiamo d’azzardo, utilizzare i Rioni per organizzare la cena, e quindi mangiare tutti insieme. Sarebbe bello poterla organizzare sulle vie della Boccetta, fino al Belvedere.”

Sta veramente descrivendo una festa cerveterana e non un raduno Vespa Club

“L’ho già detto prima. La Vespa è un pretesto per fare qualcosa di utile e per stare insieme. Noi nasciamo a Cerveteri, e vogliamo far conoscere e valorizzare quello che abbiamo. Che non sarà mai valorizzato abbastanza. Vogliamo creare un evento che farà conoscere meglio la nostra città apersone che vengono da ogni parte d’Italia. E che probabilmente non conoscono Cerveteri. Ma che la potranno portare con sé e raccontare agli altri.”

Non vi limiterete solo a Cerveteri, immagino

“Dopo la cena, organizzeremo, verso le 22:00 una partenza da piazza Aldo Moro e andremo a farci un giro per Ladispoli. A bere qualcosa. Questo per uno spirito di gemellaggio, e per fare felici anche i nostri soci di Ladispoli.”

E il giorno dopo?

“Sempre in piazza Aldo Moro, alle 7:30, organizzeremo le colazioni nei bar della zona. Offriremo caffè, cornetto, succo e panini. Alle 8:30 partiremo in parata e andremo a visitare la Necropoli. Alle 11:00 pausa ristoro, e poi partiremo con le Vespe seguendo un percorso che passerà per il Sasso per raggiungere San Martino, e poi Ceri. Dove abbiamo organizzato una visita al Castello. Visiteremo anche la chiesa con i suoi splendidi affreschi.”