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Tari, polemica sulla riduzione del 25% messa in atto dal comune di Ladispoli e confronto con Cerveteri

Italia in Comune, Azione, Italia Viva e Psi puntano il dito sulla decisione presa dall’amministrazione comunale di Ladispoli di attuare uno sconto solo del 25% della quota variabile

Tari, polemica sulla riduzione del 25% messa in atto dal comune di Ladispoli e confronto con Cerveteri –

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Riduzione del 25% della quota variabile della Tari a Ladispoli per tutte le attività commerciali che hanno risentito del lockdown e delle restrizioni imposte dal Governo, e riduzione del 50% invece a Cerveteri sempre per le attività che hanno risentito del lockdown e della pandemia.

A puntare i riflettori sulla differenza tra i due diversi provvedimenti sono Italia in Comune, Azione, Italia Viva e Psi. “Durante l’ultimo lockdown determinato dall’emergenza covid19, abbiamo pressato l’amministrazione di Ladispoli chiedendo un impegno nel trovare strumenti che avessero potuto sospendere il pagamento della tari per imprenditori e commercianti penalizzati da chiusure totali o parziali delle attività e per i cittadini in difficoltà”, hanno detto.

“Neanche a farlo apposta, il Governo nazionale dopo poco tempo, con lungimiranza, pone a disposizione degli enti locali, fondi dedicati a muovere in tale direzione. Per accedervi, i Comuni avrebbero dovuto adempiere a una delle procedure standard in uso nella maggior parte di azioni simili”.

E per i partiti di opposizione la riduzione del 25% della quota variabile è causata dal mancato accesso da parte del Comune di Ladispoli alle agevolazioni messe a disposizione dal Governo.

Da qui il confronto con Cerveteri. “O a Cerveteri sono fenomeni da primato assoluto e questo giustificherebbe il fatto che l’amministrazione Grando non è riuscita ad accedere agli stessi, oppure la macchina amministrativa guidata dal sindaco Pascucci ha semplicemente svolto il proprio lavoro ordinario e quella ladispolana è davvero totalmente incapace di governare anche in una normale azione di routine”.

L’Amministrazione Pascucci, rende noto ai suoi Cittadini di aver adottato una misura che riduce le utenze domestiche e non domestiche obbligate a “ridurre o sospendere l’attività” a causa dell’emergenza Covid19 “abbattendo del 100%” la tariffa TARI, agevolazioni che si estendono anche ai “Cittadini in difficoltà economica”.

“Invitiamo i cittadini di Ladispoli ed in particolare i commercianti a “trovare la differenza” tra chi ha reali capacità e attitudini per amministrare una Città, come nel caso dell’amministrazione guidata dal sindaco Pascucci e chi come nel caso di Alessandro Grando, dovrebbe con onestà intellettuale dare le dimissioni senza se e senza ma considerando anche tutte le falle pregresse legate all’operato del Comune che guida, abbiamo osservato spettacoli penosi di un Giunta che si è sfaldata, sciolta come neve al sole, tra Assessori cacciati senza motivi palesi rimpiazzati confusamente attingendo ovunque, speculazioni edilizie che vanno da spostamenti di cubatura non contemplati in alcun regolamento edilizio a regali di piani integrati e mega centri commerciali che sanno molto di regalie elettorali, capitozzature e tagli irrimediabili di alberi meravigliosi, acque di mare e potabili con tassi di inquinamento tali da provocare centinaia di cittadine e cittadini accorsi al pronto soccorso per la negligenza assoluta nel far attuare i controlli ordinari e azioni tempestive, Consiglieri Comunali e Assessori con procedimenti giudiziari in corso con accuse gravi”.

“Il Sindaco – hanno concluso i movimenti di opposizione – prenda atto del fallimento e della propria incapacità facendo l’unico gesto tollerabile per il bene della Città; si dimetta immediatamente, altrimenti tra qualche mese, all’appuntamento con le urne per le prossime Amministrative saranno le Cittadine ed i Cittadini di Ladispoli a portare a compimento tale azione e la i conti dovrà farli con una realtà totalmente diversa!”.