La guerra russo-ucraina, aumento della domanda e costo dei trasporti. Il pellet tocca i 10 euro per 15 kg
La guerra in Ucraina spaventa i mercati internazionali e costringe i paesi a una politica di austerity. Il timore sta contagiando anche le famiglie che sempre più spesso scelgono metodi di risaldamento alternativi. Eppure, stufe a legna e pellet sembrano non essere più così convenienti.
Le pagine del Today mostrano che i prezzi del pellet, in diverse zone dello stivale, sono addirittura triplicati, arrivando a toccare i 10 euro per sacchetti da 15 kg. Le ragioni sarebbero dovute alla guerra e alle difficoltà di approvvigionamento e a un aumento della richiesta a cui l’offerta fatica a rispondere. Non solo, complice dell’aumento esponenziale, è anche l’aumento del costo per il trasporto della materia.

Infatti i nostri maggiori fornitori creano pellet sfruttando gli scarti di legname che arrivano direttamente dai paesi coinvolti nel conflitto, dunque Russia e Ucraina. La Russia ha bloccato direttamente e indirettamente questo commercio, i mercati hanno fatto il resto.
Il risparmio resta, ma la differenza tra sacchetti di pellet e costo del gas inizia ad assottigliarsi.
I 5 stelle propongono un taglio sull’IVA dei combustibili e si pensa già a soluzione alternative come mais essiccato o anche i gusci di frutta essiccati.
Da attenzionare anche il pericolo truffe da parte di siti online che non consegnano dopo la vendita o trasportano pellet di una qualità più bassa rispetto a quanto dichiarato.










