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Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo”

Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo” – di Giovanni Zucconi

Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo”
Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo”

Siamo stati contattati in Redazione da alcune guide locali che, all’indomani della tragedia al Colosseo che ha visto coinvolta una loro collega, ci hanno raccontato la fatica e i rischi di lavorare per ore sotto il sole, su percorsi impegnativi e con poche zone d’ombra.

Ricordiamo prima cosa è successo. Martedì scorso, 19 agosto, intorno alle 17.30, la guida turistica Giovanna Maria Giammarino si è sentita male al primo piano del Colosseo, mentre stava conducendo una visita con un gruppo. Due medici che appartenevano a questo gruppo hanno iniziato subito il massaggio cardiaco. Poi è intervenuto il personale del Parco con il defibrillatore, ma la professionista non ha più ripreso conoscenza. E, all’arrivo dell’ambulanza, non è stato possibile fare altro che constatare il decesso.

La notizia è stata immediatamente diffusa con dei messaggi dei colleghi sui social. Mentre il Parco Archeologico del Colosseo ha espresso “profondo cordoglio”, e il sindaco Roberto Gualtieri ha inviato le condoglianze alla famiglia.

Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo”
Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo”

Ma soprattutto c’è stata una dura presa di posizione dei sindacati di categoria. Con le sigle Cgil, Filcams e Fp Cgil Roma e Lazio che hanno chiesto di mantenere alta l’attenzione sulle condizioni di lavoro di chi opera in questo settore. Hanno anche criticato la riapertura del monumento dopo l’evento luttuoso.

Sulle cause della morte sono in corso gli accertamenti di rito. Alcuni colleghi, sui social, ma anche quelli che ci hanno contattato, hanno parlato di arresto cardiaco legato al gran caldo. Ma si resta in attesa di riscontri ufficiali.

In questa cornice, il comunicato diffuso dalle rappresentanze sindacali delle guide mette l’accento sull’impatto fisico legato alla professione delle guide turistiche. E chiede tutele specifiche e il riconoscimento della professione tra i lavori usuranti. Nel comunicato si usano parole nette e chiare, che riportiamo in parte integralmente.

La sua morte rende drammaticamente attuale ed evidente l’impegno fisico a cui viene sottoposto il corpo durante il lavoro di guida. Avevamo già sottolineato mesi fa in una intervista l’urgenza di una maggiore tutela e dell’inserimento della professione tra i lavori usuranti. Quasi tutte le guide soffrono già in età “giovanile” di patologie che in genere insorgono in soggetti anziani o negli sportivi, perché sottoponiamo il nostro corpo (ginocchia, caviglie, ecc.) a sforzo per un tempo estremamente lungo (una media di 8 ore al giorno) e spesso con un carico notevole di borse con pesi sulle spalle.

Il tutto su percorsi non sempre agevoli (strade romane divelte, scale antiche con gradini molto ripidi, salite e discese) e a temperature spesso proibitive (in estate fino a 40 gradi nelle aree esterne, sull’asfalto delle città e nelle aree archeologiche senza ombra, nonché a gelo e pioggia in inverno). Il tutto ci rende soggetti ad artrosi precoce, fratture e una serie di altre patologie. Laddove però la carriera dello sportivo è breve, la guida non può fermarsi, perché con la situazione attuale non vede la pensione – e che misera pensione per chi è in Gestione Separata – prima dei 70 anni.

Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo”
Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo”

Questo costringe le guide a “spingere” e a lavorare a ritmi troppo sostenuti per la paura di non farcela a mantenere la famiglia. Perché non sappiamo domani cosa succederà. Anche perché il COVID per noi ha avuto un effetto devastante e il terrore di rimanere da un giorno all’altro senza lavoro – per una epidemia o una guerra per una frattura che ci blocca 3 mesi – è sempre dietro l’angolo e finché c’è lavoro le guide lavorano chiedendo troppo al proprio corpo. Ieri una guida se ne è andata per sempre. Ma negli ultimi anni in troppe hanno lasciato questa attività per altri lavori più “sicuri” e meno impegnativi. Abbiamo bisogno di maggiori tutele e di vedere inserita la nostra professione tra quelle usuranti. Come per esempio si è fatto per le maestre della scuola pre-primaria.”

A queste considerazioni si affiancano delle proposte operative già avanzate da tempo dai sindacati di categoria: anticipare in estate l’apertura di tutto il Parco alle 7:00 e posticipare di un’ora la chiusura per evitare le ore più torride. Rivedere i percorsi interni e snellire le regole. Aumentare gli ascensori per non costringere gruppi con bambini, anziani e persone con disabilità a scale ripide. Destinare i maggiori introiti a interventi che migliorino la fruizione e sicurezza. L’appello finale del comunicato è al direttore Simone Quilici, per aprire un tavolo permanente con le associazioni di categoria. 

Roma, morta una guida turistica al Colosseo: “Con questo caldo lavoriamo fino allo stremo”