La dura opposizione alla proposta avanzata dal Sindaco di Santa Marinella e dalla consigliera regionale Marietta Tidei
Civitavecchia Bene Comune: “No al biodigestore ridimensionato” –
Civitavecchia Bene Comune interviene sul tema al centro del consiglio comunale della città portuale che si è tenuto giovedì: il biodigestore di Ambyenta Lazio.
“Tanti gli interventi, gli spunti riflessione e le proposte ascoltate durante il consiglio comunale”, scrivono. “Un consiglio comunale aperto che, a parte qualche nota stonata, ha dato davvero dimostrazione di maturità, compattezza e lucidità e che, in un certo senso, si è mosso in continuità con le manifestazioni popolari dei giorni scorsi”.
La lista d’opposizione prende atto delle proposte concrete presentate dai consiglieri regionali De Paolis e Porrello che, congiuntamente all’Amministrazione Comunale, vogliono tentare di rimettere in discussione l’esito della conferenza dei servizi e provare in quella sede a far cestinare il progetto.
“Giudichiamo interessante ed estremamente efficace l’intervento dell’ex assessore Roscioni che ha chiarito in modo preciso ed esaustivo quali possano essere le procedure possibili per controbattere il “SI’” della regione all’impianto e che, in sostanza, ha messo gratuitamente a disposizione dell’azione del Sindaco le competenze dei professionisti che hanno aderito agli “Avvocati per l’Ambiente”. Questa è la città che ci piace, la città che mobilita le proprie forze per il bene del territorio.
Durante il dibattito sono emerse, tuttavia, posizioni e proposte controverse e sulle quali ci preme fare chiarezza.
La condanna a un biodigestore in chiave minore proposta da Tidei
Ci riferiamo in particolare alla posizione espressa dal sindaco di Santa Marinella e della consigliera regionale Marietta Tidei secondo i quali, il problema del progetto di Ambyenta Lazio è solo una questione di tonnellaggio.
La questione è molto più complessa ed il tentativo di strumentalizzare la volontà popolare espressa dalle piazze portando all’attenzione dell’annunciato consiglio comunale allargato una delibera in cui si propone un biodigestore ridimensionato è da condannare e respingere fin da subito.
Lo ribadiamo per l’ennesima volta e a scanso di equivoci: la produzione di biogas attraverso il trattamento dei rifiuti umidi produce inquinamento, non conclude con modalità virtuose il ciclo dei rifiuti e non rientra nel concetto (e nelle norme) dell’economia circolare.
E questo a prescindere dalle ambizioni personali di qualche imprenditore prestanome o delle ricostruzioni strampalate di qualche fan locale della monnezza.
Tra l’altro, vorremmo far notare a chi sostiene che con queste modalità si chiude definitivamente il ciclo dei rifiuti, che, oltre al biometano, questi impianti producono scarti inquinanti (il digestato) estremamente pericolosi e difficili da smaltire.
Piccolo impianto di compostaggio aerobico
La soluzione proposta in questi giorni dai cittadini, ovvero un piccolo impianto di compostaggio aerobico modulato sulle esigenze del comprensorio, è l’unica possibile per chiudere in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti e l’unica che possa essere inserita nel contesto di una città che traguarda concretamente ad una reale transizione ecologica.
Auspichiamo che la politica comprenda che fare di Civitavecchia, da sempre vessata da impianti industriali altamente inquinanti, una città polo del buon vivere e del buon lavoro sia un processo a 360° che deve necessariamente escludere ogni futuro insediamento industriale che non sia realmente green”.










