Cerenova, l’ultimo saluto della Sindaca Gubetti a Don Domenico –
Oggi Don Domenico è uscito per l’ultima volta dalla sua amata Parrocchia, avvolto da un fiume di giovani e da un mare di donne e di uomini che gli hanno voluto dare un ultimo saluto, prima dell’ultimo viaggio verso il suo paese natale dove riposera’ in pace. Ieri una vegli di preghiera partecipatissima e piena di commozione e oggi le esequie alla presenza del Vescovo della Diocesi Mons Ruzza. In tanti mi avete chiesto il testo del mio saluto a Mimmo, eccolo:
“Da giovedì sera siamo tutti orfani perché Don Domenico era per tutti un padre, un fratello, un amico, una guida.

Siamo tutti increduli e attoniti di fronte alla sua morte, incapaci di capire perché te ne sei andato e ci hai lasciati così in modo inaspettato.
Mai avrei potuto immaginare di ritrovarmi qui in qualità di Sindaco a darti l’ultimo saluto in nome della città e invece anche questa volta hai sparigliato tutte le carte.
Dire che ci mancherà è dire troppo poco perché Mimmo lascia un vuoto immenso in ciascuno di noi.
Chi ha avuto la fortuna di incontrarlo e di parlaci sa che Domenico aveva un carisma particolare, Domenico aveva un dono, sapeva guardarti negli occhi e scoprire immediatamente quale era il tuo talento e così ci ha insegnato a credere in quello che siamo e soprattutto in quello che possiamo diventare, lasciandoci sempre liberi di scegliere senza mai giudicarci.
Aveva la capacità di ragionare con libertà, una cosa rara, e invitava sempre alla libertà di pensiero.
Don Mimmo accoglieva tutti con un grande sorriso che era lo specchio della gioia che aveva nel cuore, ascoltava, capiva, sosteneva e ti trovava sempre qualcosa da fare, infatti attorno a lui aveva sempre tante persone perché sapeva tirare fuori il meglio di ciascuno per metterlo al servizio degli altri.
Si è fatto tutto per tutti, ha condiviso con noi tutto quello che aveva compreso la sua famiglia che è diventata anche un po’ la nostra, con una generosità vera e profonda, sempre vicino agli ultimi, ai malati, agli anziani, a chi soffriva, ai ragazzi, ai suoi giovani, che amava perché sapeva che su di loro doveva investire e sapeva arrivare dritto ai loro cuori perché li accettava e li invitava incessantemente a realizzare la loro vita attraverso l’impegno, la verità, l’amore verso il prossimo, la giustizia, la bellezza, la libertà e il suo appello è stato ascoltato da tanti e tanti giovani che hanno cambiato la loro vita per lui.
La nostra Città gli deve moltissimo, prima al servizio della Parrocchia di Santa Maria Maggiore e poi per 18 anni in questa comunità, ha lavorato senza sosta per far nascere un senso di appartenenza e di identità che mancava, Cerenova soffriva di essere una località a cui mancava una storia, delle tradizioni, un luogo dove ritrovarsi e sentirsi parte di una comunità.
Ecco, Don Mimmo ha spalancato le porte di questa Parrocchia e a lavorato perché questo cambiasse, ci è riuscito giorno dopo giorno ha scritto, grazie a tanti uomini e tante donne che ha saputo coinvolgere una storia del tutto nuova. Ha costruito ponti, ha abbattuto muri, ha amato tutte le anime che ha incontrato, ha lavorato incessantemente affinché tutti si sentissero parte di questa storia e di questi luoghi indipendentemente dal loro credo o dalla loro provenienza. Ha creato momenti d’incontro e di festa che sono diventati tradizionali in un luogo che non aveva tradizioni: né cito una sola ma potrei fare un lungo elenco: la Festa dei Popoli per integrare persone provienienti da tutta Italia e da tutto il mondo, a dimostrazione di come sapesse leggere i bisogni della nostra società con un sguardo sempre profondo, lungimirante e attento alle dinamiche che attraverseva.
Ricordo quando si disperava perché qui non c’era un asilo nido e lui non sapeva come aiutare le mamme che dovevano andare a lavorare. Adesso Mimmo l’asilo nido lo facciamo, ma tu non ci sarai a vederlo e non sai quanto mi sarebbe piaciuto poterti invitare all’inaugurazione per benedirlo!
Aveva un desiderio Domenico che dobbiamo esaudire e spero con l’aiuto del nostro Vescovo possa davvero realizzarsi, un oratorio nuovo, dove far incontrare le persone, far crescere i ragazzi, creare comunità e qui qualcuno già pensa che dovremmo intitolarlo a te. Lo faremo Domenico!
In queste ore tutti quelli che ho incontrato mi hanno detto una frase, tutti la stessa frase: adesso come facciamo?
Quello che dobbiamo fare lo sappiamo perché Don Mimmo c’è la insegnato. Domenico ha lasciato nelle nostre mani un enorme eredità e non possiamo disperderla, dobbiamo camminare sulla strada tracciata con la sua stessa vita, una strada lastricata di amore, accoglienza, tolleranza, condivisione, dove tutti sono uguali e sono da amare per quel dono che hanno ricevuto, abbiamo il dovere di costruire una comunità più bella come hai fatto tu, hai preso una comunità 18 anni fa e oggi c’è la restituisci più bella, più forte, più grande, più viva.
Grazie Domenico per quello che ci hai donato, per quello che hai condiviso con noi, per la tua forza e per la tua umanità è stato un privilegio aver condiviso un pezzo del nostro cammino al tuo fianco!
Fai buon viaggio e guida sempre i nostri passi
Lo dichiara dal proprio profilo Facebook la Sindaca di Cerveteri Elena Gubetti