Il divulgatore e insegnante noto come Flipped Prof racconta la sua ricostruzione digitale dell’antica città siciliana e il legame profondo con le sue radici familiari e con la bellezza del mondo greco
Morgantina in 3D: il viaggio di Marco Mellace tra storia, poesia e tecnologia –

di Marco Di Marzio
Un teatro ellenistico immerso tra le colline dell’entroterra siciliano, un paesaggio di luce e grano, e la sfida di riportarlo in vita grazie alla tecnologia. È questa l’impresa di Marco Mellace, consciuto in tutto il mondo con il soprannome di Flipped Prof, titolare di un canale YouTube seguitissimo, che con la sua ricostruzione 3D di Morgantina greca ha unito ricerca, passione e memoria personale. In questa nuova intervista, Mellace, nella vita insegnante di sostegno presso l’Iss Luca Paciolo di Bracciano, racconta il valore umano e professionale di un progetto che celebra non solo l’archeologia, ma anche la poesia della storia.
Marco, come nasce il tuo legame con Morgantina e l’idea di ricostruirla in 3D?
Morgantina è stato un lavoro davvero emozionante, anche perché mi lega profondamente a mio nonno e al suo rapporto con Re Gustavo Adolfo di Svezia. È stato proprio lui a farmi scoprire questo luogo straordinario. Morgantina è un luogo di armonia, di delicatezza, di poesia incredibile. Averla ricostruita per la prima volta e poter oggi condividere questo lavoro con le persone, permettendo loro di percepirne la bellezza, è qualcosa di straordinario.
Che tipo di città era Morgantina nell’antichità?
Era una città greca completa e molto evoluta. C’era un bellissimo teatro ellenistico, un bouleuterion, fontane meravigliose e architetture all’avanguardia. Alcune strutture avevano ingressi chiusi ai lati, una caratteristica davvero peculiare per la Sicilia greca. Si respirava un equilibrio perfetto tra ingegneria, arte e vita quotidiana.
Dal punto di vista professionale, cosa rappresenta per te questo progetto?
È un lavoro che considero molto importante per il mio percorso professionale. Devo ringraziare Alessandra Mirabella e Andreas Arkadiusz, che mi hanno supportato nelle ricerche. Inoltre, ho avuto la possibilità di realizzare il restauro 3D dei magnifici acroliti e della celebre Dea di Morgantina: un’esperienza incredibile.
La Dea di Morgantina ha ancora un’identità incerta. Cosa ci puoi raccontare di lei?
Sì, la sua identificazione è ancora oggetto di dibattito: per molti è Afrodite, per altri Demetra. Personalmente, credo che la presenza di Demetra fosse molto significativa a Morgantina. Era la dea legata al grano, alla mietitura e alla fertilità: elementi centrali in questa regione, rinomata per le sue distese di raccolti e per la ricchezza delle sue terre. Non è un caso che proprio qui i Greci, attratti da tanta prosperità, fondarono nel 560 a.C. una delle colonie più affascinanti della Sicilia.
In un’epoca digitale, cosa significa riportare alla luce un sito archeologico con la tecnologia?
Significa ridare voce alla memoria, ma anche offrire un nuovo linguaggio per raccontarla. La tecnologia ci permette di far rivivere luoghi che altrimenti resterebbero solo nei libri o nei musei. Per me, ogni ricostruzione è un ponte tra passato e presente, un modo per far sì che la bellezza e la conoscenza tornino a parlare alle persone di oggi.
Dove è possibile vedere la ricostruzione 3D di Morgantina?
La ricostruzione 3D di Morgantina è possibile vederla sul mio canale YouTube, attraverso diversi video impostati per aiutare studenti, colleghi e appassionati di storia a conoscere meglio il luogo.










