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Roma, Gualtieri ferma la killer dei gatti di Via Lavinio

Il sindaco Gualtieri ha firmato un’ordinanza che richiede lo sgombero e il ripristino della salubrità dell’appartamento della killer dei gatti

Per quasi vent’anni, un incubo oscuro ha gettato la sua ombra su Via Lavinio e i quartieri circostanti. Una donna, N. A., 63 anni, è stata identificata come l’accumulatrice seriale responsabile di una serie di atrocità contro gatti e altri animali. Conosciuta nel quartiere come la “strega” o “la killer” dei gatti, la sua casa è diventata una discarica di orrori, un luogo in cui centinaia di creature sono state costrette a vivere e morire in condizioni inimmaginabili.

L’orribile storia ha attirato l’attenzione del pubblico nel 2017, grazie agli sforzi instancabili di un gruppo di volontari chiamato Coordinamento Gatti Via Lavinio. Tuttavia, nonostante le segnalazioni, le denunce e i tentativi di attirare l’attenzione delle autorità, nessuna istituzione sanitaria ha preso l’iniziativa di affrontare il problema nella sua totalità. Una sorta di indifferenza ha permesso che questa terribile situazione perdurasse, nonostante l’orrore e la sofferenza che ha causato agli animali coinvolti.

Roma, Gualtieri ferma la killer dei gatti di Via Lavinio

L’appartamento di N. A., situato in Via Lavinio, è stato descritto come un luogo di caos e desolazione. Nel 2017, un’operazione di sgombero ha portato alla luce l’orrenda verità: tonnellate di spazzatura, oggetti recuperati da discariche e cassonetti, e persino corpi mummificati di animali. Quattro gatti morti sono stati rinvenuti in mezzo a 16 tonnellate di rifiuti. Non solo l’ambiente interno era insostenibile, ma i lamenti costanti e l’olezzo nauseante proveniente dall’appartamento hanno causato disturbo ai residenti e ai condomini dell’edificio.

Il Coordinamento Gatti Via Lavinio, con il supporto di numerosi cittadini indignati e associazioni animaliste, ha cercato invano di attirare l’attenzione delle autorità competenti. Le lettere, le segnalazioni e le denunce sono rimaste inascoltate. La situazione sembrava bloccata, con le autorità locali che scaricavano la responsabilità l’una sull’altra, evitando di affrontare la questione in modo deciso.

Tuttavia, nel 2023, sembra esserci finalmente una luce in fondo al tunnel. Il sindaco Gualtieri ha firmato un’ordinanza che richiede lo sgombero e il ripristino delle condizioni di salubrità dell’appartamento di N. A. L’operazione deve essere completata entro trenta giorni dalla data del 4 agosto. Questo potrebbe segnare la fine di un incubo che ha tormentato il quartiere per così tanto tempo.

Nonostante le sfide incontrate, la speranza è che questa decisione segni un cambiamento cruciale nella gestione di situazioni simili. È un passo verso il riconoscimento della gravità della situazione e della necessità di affrontare le problematiche legate alla salute mentale in modo più efficace ed empatico.

Mentre attendiamo l’esito dell’operazione di sgombero, è importante riflettere su questa tragica storia e su come possiamo lavorare insieme per prevenire futuri abusi contro gli animali e garantire una migliore tutela della salute mentale per coloro che ne hanno bisogno. Speriamo che il destino dei gatti di Via Lavinio segni l’inizio di un cambiamento significativo e di un impegno maggiore nel proteggere gli animali e coloro che sono più vulnerabili nella nostra società.