I due sono ora accusati di falsità materiale, sostituzione di persona ed esercizio arbitrario della professione medica
Si fingevano medici ed eseguivano falsi tamponi: nei guai coppia di Civitavecchia –
Falsità materiale, sostituzione di persona ed esercizio arbitrario della professione medica. Sono queste le accuse di cui dovrà rispondere una coppia di Civitavecchia.
Secondo quanto riportato dal Messaggero, la donna aveva sottratto alcuni tamponi all’ospedale San Paolo dove lavora come infermiera e insieme al compagno si spacciavano per medici eseguendo test covid a domicilio, a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, e che davano sempre esito negativo.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta, potrebbero essere circa 50 le persone raggirate tra Roma e Civitavecchia.
La vicenda parte il mese scorso quando il compagno della donna, spacciandosi per medico, va ad eseguire dei tamponi sui lavoratori di una ditta delle pulizie a Roma.
Tutti i tamponi danno esito negativo, ma una lavoratrice vuole vederci chiaro, perché nel foglio intestato dell’ospedale Spallanzani c’è una postilla sulla parte finale del documento dove si dice che in realtà non è esclusa la positività.
La donna allora va allo Spallanzani per chiedere spiegazioni. Al centro infettivologo però non sanno nulla di quel referto e tramite alcuni controlli scoprono, attraverso lo studio d’invio del referto, che questo è riconducibile alla Asl Roma 4, a Civitavecchia.
La signora allora decide di andare nella sede dell’azienda sanitaria ma anche qui le dicono che quel foglio non è mai stato prodotto dalla Asl. E proprio l’azienda sanitaria intuisce che qualcosa non quadra e così vengono allertati i carabinieri.
L’alloggio della coppia è stato anche posto a perquisizione. Al suo interno i Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno trovato sia gli stick dei tamponi che altro materiale medico, come lacci emostatici, garze e medicinali di vario tipo.
