Sul tema “donna” nonostante i passi avanti fatti faticosamente, la strada è ancora molto lunga. Ho la fortuna di aver contribuito alla nascita su Ladispoli e Cerveteri del “Gruppo UDI Nilde Iotti”…: intervista esclusiva
Ladispoli, tra passato, presente e futuro. Balis: “Stop cementificazione, dotare la città di nuovi servizi” –

di Marco Di Marzio
Ladispoli, tra passato, presente e futuro. Ne parliamo, in questa occasione, con una personalità al femminile che per proprio attivismo espresso in città, può darci sicuramente degli spunti interessanti in questa triplice angolatura di sguardo sul territorio, l’Avvocato Stella Balis.
Cara Stella, nel ringraziarti per la disponibilità, innanzitutto come stai?
Grazie a te e alla redazione caro Marco. Tutto bene, è stato ed è un anno impegnativo, ma tutto procede grazie.
Entrando nel merito delle domande, cos’è per te Ladispoli?
Questa è una bella domanda… siamo venuti ad abitare qui da Roma quando avevo 3 anni, qui sono cresciuta, ho studiato, lavoro e qui stanno crescendo i miei figli, quindi in poche parole Ladispoli è la mia casa.
Oltre la professione, da alcuni anni sul territorio hai maturato esperienze sia nel settore politico sia, coerentemente con il tuo lavoro, in quello di tutela della persona, puoi raccontarci brevemente queste due esperienze?
Certo. La politica ha fatto parte della mia vita sin dall’adolescenza e dopo un periodo di allontanamento dovuto a vari motivi da qualche anno ho sentito l’esigenza di tornare attivamente. Il Partito Democratico in questo mio ritorno è stato ed è il mio punto di riferimento. Qui so di poter esprimere liberamente le mie idee, so di poter avere un confronto aperto e con l’elezione di Elly Schlein a Segretaria stiamo assistendo alla crescita ed attenzione per i territori della quale avevamo bisogno. L’attenzione verso il sociale, i diritti civili e l’ambiente sono dal mio punto di vista una priorità e la politica è fondamentale in ognuno di questi ambiti. È difficile slegare la mia esperienza professionale da quella politica proprio perché ritengo che la mia professione, strettamente legata ai temi di cui ti ho parlato, svolga un ruolo di primo piano per la loro realizzazione. Da anni mi occupo prevalentemente di violenza di genere e le lotte per la tutela delle donne, per il riconoscimento dei nostri diritti, sono la mia priorità.
Tra lavoro e vita, come nel tempo da te vissuto è mutata la città?
Ladispoli è cambiata tantissimo, dal paese che ricordo quando ero bambina, è diventata ormai una città a tutti gli effetti. Sicuramente è una città che oggigiorno non ha nulla da invidiare ad una grande metropoli, anzi, ma nella quale purtroppo l’eccessiva espansione degli ultimi anni, non è stata accompagnata dall’aumento dei servizi quantomeno essenziali. Se è vero che ormai non è necessario allontanarsi, come magari era un tempo, per trovare qualsiasi cosa di cui si abbia bisogno, è altrettanto vero che iniziano a scarseggiare beni di prima necessità. La carenza d’acqua delle ultime estati ne è un esempio lampante.
Come si presenta ora al tuo sguardo?
Continuo ad amarla come sempre, ma purtroppo il mio sguardo su Ladispoli oggi è un po’ triste. Ladispoli ha delle potenzialità immense, il mare è una risorsa fondamentale per la sua economia e una crescita della città più oculata avrebbe permesso di renderla una meta tra le migliori del litorale romano. Ad oggi invece mi sembra che Ladispoli sia stata “violentata”, tramutata in un agglomerato di palazzi nati senza nessuna logica, senza nessuna attenzione all’ambiente. Stiamo perdendo addirittura la storicità di Ladispoli… l’abbattimento dei pini secolari sull’Aurelia, abbattimento del quale abbiamo più volte denunciato l’illogicità, la mancanza di cura per quelli rimasti denotano un’assoluta mancanza di attenzione anche ambientale. Osservo con preoccupazione la speculazione edilizia che sta riguardando la nostra città e con ancora più preoccupazione mi rendo conto che la mancanza di dialogo che la maggioranza frappone ai numerosi tentativi fatti dalla minoranza in Consiglio comunale, sono segno di un assoluto disinteresse su temi fondamentali che potrebbero invece permettere alla nostra città un cambio di rotta che ritengo necessario. Continuando a percorrere la strada attuale ci troveremo in brevissimo tempo ad affrontare la mancanza di qualsiasi servizio di pubblica utilità, mancanza che oggi si inizia pericolosamente ad avvertire.
Dal tuo punto di vista, quale prospettiva deve avere la città?
Il primo vero passo in avanti sarebbe proprio quello di uno STOP al cemento. Da questo stop bisognerebbe poi iniziare a lavorare per fornire la città di servizi che ormai non sono più sufficienti a partire da quelli essenziali come l’acqua, passando per la pulizia e la manutenzione stradale, per i servizi sociali che necessitano di un potenziamento importante visto l’incremento demografico, per arrivare poi ad una progettazione urbanistica che dovrebbe ormai essere rivolta esclusivamente a viabilità e cura ed incremento del verde pubblico, e non “privatizzato” di fatto come visto negli ultimi anni.
Uscendo dalla dimensione locale, prima di chiudere, dal tuo occhio di esperta, a che punto si colloca attualmente la dimensione donna all’interno dello sviluppo sociale in atto a tutti i livelli?
Questa è una domanda che richiederebbe ore di approfondimento purtroppo, perché nonostante i passi avanti fatti faticosamente, la strada è ancora molto lunga. Ho la fortuna di aver contribuito alla nascita su Ladispoli e Cerveteri del “Gruppo UDI Nilde Iotti” con il quale, grazie anche ad una rete a livello nazionale, lavoriamo quotidianamente per sensibilizzare su tematiche fondamentali quali la violenza contro le donne, ma anche, ad esempio, sulla differenza salariale che ancora oggi caratterizza il lavoro a parità di mansioni tra uomo e donna. Come ben saprai assistiamo ormai quotidianamente a fatti di cronaca che vedono la donna quale vittima di un carnefice che nella maggior parte dei casi “ha le chiavi di casa”, questi episodi non accennano a diminuire e questo significa che padroneggia ancora una mentalità patriarcale che deve assolutamente essere smantellata. Quando questo accadrà potremo finalmente dire di essere a buon punto nel raggiungimento della parità tra uomo e donna, a tutti i livelli.
Cara Stella, nel ringraziarti nuovamente per l’intervista, come si vede nel futuro l’Avvocato Balis?
Cerco di lavorare sul presente per far sì che il futuro sia caratterizzato dalla realizzazione dei desideri di cui ti ho parlato nelle precedenti domande. In particolare per permettere ai miei figli di continuare a vivere la nostra città, ma arricchita di tutto ciò che oggi manca e per farli crescere in un mondo dove non sia più necessario lottare quotidianamente per vedersi riconosciuto ciò che spetta di diritto. So che è una prospettiva eccessivamente ambiziosa, ma se riuscirò anche solo in parte a contribuire alla sua realizzazione sarà già un bel traguardo.
