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Bollo auto: finalmente non si paga più. Ecco per chi

Il bollo auto non vuole pagarlo nessuno. E’ da sempre l’imposta regionale più controversa ed odiata del Paese. Ma arriva forse qualche buona notizia. Per alcuni infatti è prevista l’esenzione totale o parziale del pagamento. Scopriamo allora chi può permettersi il lusso di non pagare il tributo

Bollo auto: finalmente non si paga più. Ecco per chi –

Il bollo auto non vuole pagarlo nessuno. E’ da sempre l’imposta regionale più controversa ed odiata del Paese. Ma arriva forse qualche buona notizia. Per alcuni infatti è prevista l’esenzione totale o parziale del pagamento. 

Storica, a tal proposito, la sentenza n.29653 del 14 novembre 2019, della Corte di Cassazione, con la quale si stabilisce che il bollo auto e le multe tra il 2000 e il 2010 non si devono pagare.

Con la sentenza della Cassazione per coloro che non hanno pagato il bollo auto o delle multe stradali ed hanno ricevuto una cartella esattoriale, arriva una vera e propria boccata d’ossigeno. Ma ora sembra che dal 2021 le regioni vogliano cancellare definitivamente l’odioso tributo.

Si tratta di un tributo regionale il cui versamento spetta a tutti i possessori di un’auto indicati dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Ecco perché ogni regione ha dei parametri diversi e in alcune è possibile non pagarlo. 

Nello specifico il bollo auto è un tributo che varia da regione a regione, seguendo alcune linee guida stabilite dal Governo nazionale. In molti negli anni hanno sollevato dubbi sulla legittimità di tale imposta, ma di fatto non si era mai assistito alla sua eliminazione.

Da anni ormai si discute se eliminare tale imposta, si sono verificati anche moltissimi ricorsi a tribunali, fino ad arrivare alla Corte di Cassazione. Qui abbiamo assistito a diverse sentenze esemplari. Ma il bollo auto continua ad essere esigibile per legge.

Il bollo auto è tassa sul possesso, pertanto anche se si possiede una macchina che non si utilizza andrà sempre pagato. Inoltre si tratta di un tributo regionale ed è per questo che varia da regione a regione.

L’importo finale è calcolato su due parametri, il primo è fisso ed uguale per tutti, indipendentemente dalla residenza, mentre il secondo si basa su indici regionali ed è per questo che le somme anche per la stessa vettura con le stesse caratteristiche in Sicilia generano un bollo auto diverso da quello della Lombardia.

Il bollo auto va pagato ogni anno alla data dell’immatricolazione. Si può pagare nelle tabaccherie autorizzate, nelle ricevitorie, sede ACI della propria città, agli sportelli postali e alcuni sportelli bancomat abilitati.

Online si può pagare il bollo auto tramite l’homebanking della propria banca, sui siti preposti delle regioni e su portali di pagamento online generali come Satispay. 

C’è poi anche il Superbollo, che dovranno pagare i possessori si automobili con potenza eccedente i 185 kw o 250 cavalli. Si pagano 20€ in più per ogni kw di eccedenza. Il superbollo andrà a diminuire negli anni, diminuendo del 60% dopo 5 anni; del 30% dopo 10 anni e del 15% dopo 15 anni.

Dopo 20 anni il superbollo non è più dovuto mentre rimane sempre l’obbligo di versare la quota per il bollo auto. Tranne per macchine con più di 30 anni che rientrano nella categoria di auto storiche. Ma anche qui i parametri per la valutazione delle auto storiche variano da regione a regione.

Con la sentenza n.29653 del 14 novembre 2019, la Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimi eventuali fermi amministrativi che siano legati a cartelle esattoriali di bollo auto e multe stradali non pagate.

Ciò vale per tutte le cartelle esattoriali con importo minore ai 1.000 euro e che siano state iscritte al ruolo nell’arco di tempo che va dal 2000 al 2010.

Quindi in questi 10 anni qualsiasi sanzione sia stata recapitata, a prescindere dalla cartella esattoriale ricevuta, con riferimento al bollo auto, multe stradali e fermi amministrativi, può non essere pagata.https://25f9d1b22f458b86fda18286bab7739f.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-37/html/container.html

La sentenza prevede, infatti nello specifico che: i debiti di importo residuo fino a mille euro comprensivi di capitale; interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1/1/2000 al 31/12/2010 sono automaticamente annullati.

Tutto questo si rifà a quanto stabilito dal decreto legge n. 119 del 2018 , che stabilisce che per le multe e i tributi, anche locali come il bollo auto non va saldato niente. Questo purché le cartelle esattoriali siano inferiori a 1.000 euro e siano state iscritte a ruolo tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010.

La sanatoria non contempla solo bollo auto e multe, ma anche Imu, Tari e Tasi e altre sanzioni amministrative. Purché siano sempre inferiori ai 1.000€ ed iscritti al ruolo in quel periodo, che va dal 2000 al 2010.

Una delle regioni che ha previsto un’esenzione del bollo auto per alcune categorie di cittadini o autoveicoli, è la Sicilia. La giunta regionale siciliana ha deliberato che saranno esentati dal pagamento del bollo auto per l’anno 2020 i cittadini siciliani che possiedono auto con potenza inferiore ai 53 kw, circa 72 cavalli. Oppure le auto immatricolate entro il 31.12.2010. Si avrà diritto a tale esenzione se il reddito non sia superiore ai 15mila euro.

La legge regionale n°9 del 2020, specifica che tale provvedimento è rivolto solo alle autovetture, esclusi quindi i motocicli. Saranno egualmente escluse i veicoli di proprietà delle associazioni di volontariato e di protezione civile iscritti ai relativi albi di appartenenza.

I veicoli che godranno dell’esenzione per il pagamento del bollo auto dovranno essere ad uso esclusivo per le finalità di assistenza sociale, soccorso, sanitaria e protezione civile.

La regione Lombardia invece, vista la difficoltà nei mesi più difficili della pandemia, ha ritenuto opportuno concedere delle proroghe per il pagamento del bollo auto di tutti veicoli che vedevano la scadenza cadere tra l’8 marzo e il 31 maggio.

Inizialmente la data di scadenza era stata posticipata al 30 giugno. Visto però il protrarsi della gravosa situazione lombarda, si è intervenuti con un ulteriore proroga che vede la data slittare al 31 ottobre.

Anche in Lombardia per il pagamento del bollo auto si può ricorrere ai canali precedentemente prescritti. Ovvero sportelli ACI e postali; pagoPA e SatisPay. Ma anche tabaccherie e ricevitorie che solitamente applicano una commissione di €1,87. Qualora si provveda al pagamento tramite PagoPA i cittadini lombardi avranno uno sconti del 15% sull’importo totale.

Chi possiede un auto elettrica è esentato dal pagamento del bollo auto fino al 5° anno di vita della vettura. Ma anche le auto storiche con più di 30 anni di vita e le auto ibride acquistate dopo il 2019. in questo ultimo caso i possessori avranno l’esenzione per il pagamento del bollo auto valida per 3 o 5 anni di vita della vettura.

Come annunciato diverse volte si sono registrati ricorsi che hanno dato vita a sentenze della Corte Costituzionale, come quella vista in precedenza e quella del 20 maggio 2019 che ha sancito la totale discrezionalità regionale in materia, purché rispettino il massimale imposto dalle direttive statali.

Le regioni hanno quindi il potere di introdurre esenzioni sul bollo auto non previste dal legislatore statale, mentre non possono aumentare la pressione fiscale oltre i limiti fissati dalla legge.

Per verificare il pagamento del bollo auto ci si può collegare al portale dell’ACI oppure a quello della propria regione e basterà inserire la targa del veicolo per visualizzare i pagamenti effettuati, quelli mancanti e quelli futuri.

Abbiamo già detto che il bollo auto è un tributo regionale, pertanto mutevole in base alla residenza del proprietario del veicolo. Ci sono però alcune categorie che a livello nazionale sono esentate dal pagamento del bollo auto.

Sono esentati dal pagamento del bollo auto per le vetture a loro intestate, tutti i cittadini disabili. Ma anche per auto con motorizzazioni specifiche.

Tutti i cittadini disabili titolari di legge 104, sono esentati dal pagamento del bollo auto. Nello specifico possono evitare il pagamento i cittadini:

  • non vedenti;
  • sordi;
  • disabili con handicap psichico o mentale titolari d’indennità di accompagnamento;
  • disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o con amputazioni;
  • soggetti disabili con ridotte o impedite capacità motorie.

Anche le auto con oltre 30 anni sono escluse dal pagamento del bollo auto. Infatti la legge 342/2000 ha stabilito che su questi veicoli non grava il bollo auto, inteso come tassa di possesso.

E’ però dovuta una tassa di circolazione, ma solo nel caso in cui la vettura viene utilizzata. Ovvero se viene portate in strada o aree pubbliche.

In Lombardia e Toscana la tassa di circolazione è concessa automaticamente al compimento dei vent’anni dalla data di prima immatricolazione del veicolo. In Umbria e Piemonte risultano attualmente in vigore disposizioni differenti, e sono riconosciuti i certificati emessi dei centri specializzati individuati dalla legge.

L’entità dell’imposta, che non tiene conto della potenza e di eventuali omologazioni anti-inquinamento, viene stabilita da regioni e province autonome in una misura forfettaria. Si tratta comunque di importi modesti che vanno dai 25 ai  31 euro.

La tassa di circolazione non è dovuta dai cittadini lombardi che abbiano iscritto il proprio veicolo in uno dei registri storici indicati dalla regione.

Il bollo auto, poi, non si deve più pagare in caso di perdita del possesso per furto, demolizione o trasferimento del veicolo all’estero. Alcune regioni applicano questa regola in corso di anno, facendo pagare fino al mese della perdita del possesso.

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