Intervista a Giacomo Rinaldi; domenica 6 ottobre, lo “Stradone” verrà intitolato ufficialmente ai giovani scomparsi prematuramente a Cerveteri
Oltre il ricordo e la semplice commemorazione c’è la condivisione, c’è la consapevolezza di avere un luogo in cui la memoria resiste all’incuria del tempo. Questo è l’obiettivo della creazione della Via degli Angeli Ceretani, ovvero l’intitolazione dello “stradone” di Cerveteri a tutti quei ragazzi e quelle ragazze della città scomparsi prematuramente. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla famiglia Rinaldi, in particolare da Giacomo, il papà di Jacopo, scomparso 2 anni fa. Supportato negli adempimenti burocratici dal consigliere Salvatore Orsomando, è proprio Giacomo a raccontarci la genesi di questa idea e ad anticiparci qualcosa sull’evento che si svolgerà domenica 6 ottobre nelle aree adiacenti al campo sportivo Galli con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Cerveteri.
“Era il 2011 e avevo avuto quest’idea che avevo condiviso con Padre Lorenzo, allora parroco della chiesa Santissima Trinità. Era come se volessimo dare alla città la protezione di questi angeli, convinti che tutti ne avessero bisogno. Già ai tempi, trovammo subito in Salvatore Orsomando un portavoce molto disponibile. Purtroppo, il progetto, una volta accettato, si era acquietato a causa di alcuni problemi burocratici. Però, io ero certo che quella strada, così trafficata da giovani per via della scuola e del campo sportivo, fosse quella giusta”.
“2 anni fa ho avuto un angelo anch’io in mezzo all’oceano e sono tornato alla carica. Ora la via è comunale ed è più semplice. Non solo, è stata istituita una commissione dedicata proprio all’intitolazione di luoghi alle persone che si sono distinte o che hanno lasciato il segno nella nostra città. Appena il progetto è stato approvato, abbiamo iniziato subito. Salvatore si è messo in moto ed abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Abbiamo identificato il 6 ottobre come data utile perché il 2 si festeggiano gli angeli custodi. Vogliamo che questo diventi un appuntamento ricorrente, fissato per la prima domenica utile dopo il 2 ottobre”.
“Non ci aspettavamo questa risposta e la cosa sta diventando meravigliosa” ha spiegato Giacomo. “Il miracolo più grande è che tutti a Cerveteri e dintorni si sono mostrati interessati: associazioni, giovani, meno giovani, corporazioni, rioni… La festa così com’è concepita è qualcosa di grandioso. Si inizierà con la benedizione e poi con la scoperta della lapide su cui sarà inciso: Agli angeli ceretani, giovani e prematuramente scomparsi, oggi vivi per sempre, raccolti sotto l’ala protettrice dell’Arcangelo Michele a protezione delle famiglie di tutta la comunità. Poi sarà il momento del pranzo con panini con la porchetta, anche in versione celiaca, ma ci sarà anche la possibilità di avere un panino vegano. In più vino e acqua per tutti. Abbiamo cercato di coinvolgere al massimo tutta la popolazione”.
“Molto spesso, questi ragazzi vengono ricordati solo dalle famiglie. Dare loro questo spazio significa estenderne la memoria anche a conoscenti o amici perché credo che nel cuore e nella vita di ognuno ci sia stato un momento condiviso con i nostri angeli”.
“Noi siamo come degli invalidi. Abbiamo subito una mutilazione. Ho scritto una lettera a tutti i genitori che hanno subito questa perdita e sono convinto che saranno soddisfatti di quello che stiamo facendo. Vogliamo dire alle famiglie che soffrono che c’è un posto per ricordare, insieme”.
Giorgio Ripani