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Torre Flavia, si lavora per soluzioni tampone

La mareggiata ha distrutto un lungo tratto di duna causando la fuoriuscita d’acqua dalla Palude. L’sos lanciato dal responsabile dell’Oasi protetta, Corrado Battisti

Torre Flavia, si lavora per soluzioni tampone –

Una barriera “tampone” per impedire la fuoriuscita dalla Palude di Torre Flavia.

Torre Flavia, si lavora per soluzioni tampone
Torre Flavia, si lavora per soluzioni tampone (foto Luigi Cicillini)

E’ l’intervento che proprio nei giorni scorsi, si stava realizzando all’interno dell’Oasi protetta a opera di un cittadino volontario, Santino Esigibili, in accordo col Comune di Ladispoli e Città Metropolitana.

“Il livello dell’acqua all’interno della Palude è più alto rispetto a quello del mare – ha spiegato il responsabile della Palude Corrado Battisti intervistato da Centro Mare Radio – per questo se l’acqua fuoriesce, la Palude si svuota e noi non possiamo riempirla”.

Nei giorni scorsi, la mareggiata, era infatti tornata a colpire la palude, danneggiando un ampio tratto di duna che fino a quel momento proteggeva la Palude stessa dal mare.

Con il danneggiamento della duna, l’acqua della palude aveva iniziato a fuoriuscire causando un notevole problema all’equilibrio ambientale dell’oasi protetta.

Ora, grazie ai volontari, si sta procedendo a metterci una “toppa” per “tamponare la perdita d’acqua terrificante”, ha detto Corrado Battisti.

Torre Flavia, si lavora per soluzioni tampone
Torre Flavia, si lavora per soluzioni tampone (foto Luigi Cicillini)

Il tutto mentre gli uffici provinciali stanno lavorando per la predisposizione, nel medio/lungo periodo, di chiuse interne “per far sì – ha concluso Battisti – che anche i punti interni possano essere rafforzati”.

E ad effettuare un sopralluogo ieri, per la conta dei danni, anche i delegati alla Palude di Ladispoli e Cerveteri, Filippo Moretti e Roberto Giardina, che hanno preso parte al Plastic Blitz.

“Le ultime mareggiate – ha detto Moretti – hanno portato ancora tanta plastica”.

Il delegato ha ringraziato i tanti volontari che si sono rimboccati le maniche per cercare di limitare i danni.

Sopralluogo anche alla duna compromessa dall’erosione: “Abbiamo delle difficoltà, dovremmo intervenire speriamo a breve per risolvere un problema molto serio”.

“Le mareggiate – ha proseguito Giardina – hanno fatto il padrone di casa”.

E se Giardina da un lato ringrazia i volontari che fanno il possibile per tutelare l’Oasi, dall’altra parte invece si appella alle istituzioni: “Bisogna fare il punto della situazione per risolvere questo problema che tutti gli anni marca molto forte”.

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