Il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco scrive al Governo
“Subito un tavolo su lavoro e sviluppo specifico per Civitavecchia” –
Il Sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, ha inviato una lettera al vicepremier Luigi Di Maio.
Con la missiva, il capo dell’amministrazione ha informato il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico della difficile situazione socio-economica del territorio, facendosi portavoce delle istanze che arrivano dalle parti sociali.
La richiesta esplicita, come da lettera in allegato, è quella di un tavolo specifico su lavoro e sviluppo per Civitavecchia.
Analoga lettera è stata inviata anche al vicepremier Matteo Salvini e al Sottosegretario di Stato al Lavoro e Politiche sociali, Claudio Durigon.
LA LETTERA
Egregio Ministro Luigi Di Maio,
abbiamo avuto occasione, il 19 giugno scorso, di essere invitati al Ministero dello Sviluppo Economico in qualità di città sede di una centrale termoelettrica a carbone.
Per quanto l’Amministrazione comunale che presiedo si fosse insediata da pochi giorni, mi ero già trovato a dover affrontare numerose emergenze sul territorio, con particolare riferimento a vertenze sociali e purtroppo quasi sempre occupazionali di ogni ordine.
In quella sede, ho avuto pertanto modo di prospettare ai presenti, dagli esponenti del governo ai rappresentanti di Enel, dalle organizzazioni sindacali alle associazioni datoriali, la drammatica situazione che si respira sul territorio non solo nell’ambito, pure strategico, della produzione di energia elettrica.
Proprio per questo, nell’occasione avanzai la proposta di dedicare alle gravi problematiche di Civitavecchia un tavolo esclusivamente dedicato alla nostra realtà.
A distanza di un mese da quell’occasione di interlocuzione, il clima di forte incertezza sta dilagando: la crisi attanaglia drammaticamente anche il settore portuale e questo non soltanto per il sensibile calo delle attività connesse alla produzione di energia elettrica.
Lo sciopero nazionale dei trasporti del prossimo 24 luglio in città sarà vissuto, come già annunciato dalle organizzazioni sindacali di categoria, come l’inizio di una forte protesta in cui ai lavoratori portuali si aggiungeranno quelli del settore metalmeccanico, da settimane in stato di agitazione per la continua perdita di posti di lavoro.
Già sono giunti anche ad altre categorie di lavoratori, compreso il terziario, inviti a bloccare completamente le attività del territorio.
Oggi torno pertanto a rivolgere l’appello, con ancora maggior vigore, affinché sia direttamente il Governo a farsi carico della situazione: come ho già avuto modo di ricordare, Civitavecchia è sede da circa 70 anni di impianti per la produzione di energia elettrica, che funzionando hanno assicurato benessere alla nazione pur rappresentando per il territorio una servitù e insieme anche una seria fonte di inquinamento e quindi di preoccupazione per la salute della popolazione.
Sono certo che di fronte ad una situazione di tale e grave emergenza, l’amministrazione centrale dello Stato saprà prendere una posizione affinché il territorio, obiettivamente sfruttato e gravato da pesanti servitù, non sia abbandonato al suo destino.
I lavoratori, le imprese, le famiglie di Civitavecchia si attendono dunque che il Governo si faccia carico della inquietudine che mi trovo ormai ogni giorno a dover drammaticamente registrare, chiamando nella propria sede la Regione Lazio, le grandi aziende che qui operano, i vertici dell’Autorità di Sistema portuale, le associazioni datoriali, le organizzazioni sindacali e tutti coloro che potranno portare il proprio contributo.
Richiamo così anche quelle parole di speranza che in occasione dell’incontro del 19 giugno scorso l’ingegner Dialuce, del Ministero, aveva pronunciato, disegnando un possibile sviluppo legato alla produzione di energia rinnovabile, capace di assorbire eventuali esuberi di altri comparti e di generare inoltre nuovo impiego.
Far divenire Civitavecchia città pilota e sperimentale nell’ambito delle rinnovabili e delle progettazioni future, collegate anche alla cura dell’ambiente, rappresenterebbe il giusto riconoscimento ad una comunità che ha reso un servizio all’intera nazione e che proprio in termini di ambiente ha pagato e paga un duro prezzo.
Se ci sono opportunità, esse vanno attivate al più presto; se ci sono misure da attuare per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, queste vanno prese da subito.
Siamo certi che a questa richiesta d’aiuto seguirà una presa di posizione chiara, puntuale e celere da parte Sua, anche attraverso il coinvolgimento dei colleghi Ministri che riterrà opportuno contattare.
Con i miei più sentiti auguri di buon lavoro, La saluto cordialmente.