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Stabilimenti chiusi a Campo di Mare: boom di persone, ma nessun servizio

Stabilimenti chiusi a Campo di Mare: grande affluenza sul litorale, ma i bar non possono aprire

Durante il weekend appena trascorso è stato registrato un vero e proprio boom di affluenza sul litorale romano. Nonostante le tante persone presenti nella frazione di Campo di Mare, gli stabilimenti sono rimasti chiusi. Nessun servizio per chi ha deciso di trascorrere le proprie ore di relax a Cerveteri. Un unicum sul litorale, purtroppo, in negativo. Possibile che i concessionari abbiano deciso di non aprire?

Avventurarsi nel mondo degli stabilimenti tra concessioni e rinnovi non è mai semplice, soprattutto in questo momento di confusione legislativa. Eppure, negli altri comuni, questi problemi non si sono presentati e le prime giornate di sole hanno dato nuova linfa all’economia locale. Certo, non è mai elegante fare paragoni, ma qualcosa non quadra. Nel corso di questo articolo, cercheremo di fare luce sulla situazione attuale.

In questo momento, gli stabilimenti di Cerveteri non possono aprire e, in questo caso, i problemi, che erano stati segnalati dalla Capitaneria di Porto lo scorso anno, non c’entrerebbero nulla. Anche i concessionari le cui strutture sono “a norma”, sono come ingabbiati. Prima di continuare, occorre ricordare che si fa riferimento all’attività di somministrazione e non all’attività balneare in senso stretto di cui è la Regione Lazio a dettare le tempistiche.

Stabilimenti chiusi a Campo di Mare: boom di persone, ma nessun servizio

Ci siamo confrontati sia con i concessionari che con l’amministrazione e quella che sembra emergere è una situazione di confusione, una sorta di difficoltà di comunicazione. Ma andiamo con ordine. Come dicevamo, ogni comune ha scelto il proprio iter procedurale per muoversi dopo la scadenza delle concessioni ai balneari fissata a dicembre 2023. A Cerveteri, è stata elaborata una delibera di giunta che permette la proroga dell’attività nelle more delle gare previste dalla Bolkestein. Questo significa che si lavora in condizione di concessione decaduta, ma con “rilascio” di proroga.

C’è un però. Questa nuova procedura prevede, stando a quanto ci ha spiegato il Sindaco Gubetti, la presentazione di una documentazione precisa che l’ufficio demanio avrebbe indicato ai singoli concessionari. Questo cambia le carte in tavola perché, come ci hanno spiegato gli esercenti, gli anni scorsi era sufficiente realizzare una sorta di scia con cui poi si riceveva parere positivo per l’apertura. Un processo più semplice perché i balneari erano ancora “in possesso” della concessione.

Circa un mese fa c’è stata una riunione in cui amministrazione e balneari si sono confrontati, ma i cui esiti non sembrano essere stati particolarmente proficui. La dirigenza dell’ufficio demanio avrebbe già analizzato caso per caso e provveduto a richiedere i documenti mancanti, eppure nessuno stabilimento è ancora nelle condizioni di aprire.

Insomma, sembra chiaro che concessionari e uffici stiano viaggiando su due linee diverse. Intanto, la spiaggia è piena e Cerveteri continua a perdere forza attrattiva con un lungomare nuovo di zecca, ma che ha poco da offrire. Ora bisogna solo correre ai ripari e sperare che questo “fraintendimento”, se di questo possiamo parlare, si risolva il prima possibile.

Giorgio Ripani