Loredana Ricci e i suoi ragazzi volano verso nuovi traguardi. L’atletica conquista Cerveteri e ora si sogna in grande
Di Giorgio Ripani
“Io li voglio vedere sorridenti soprattutto quando non si riesce a raggiungere l’obiettivo. Non voglio che dell’atletica resti solo il ricordo del tempo sul cronometro, ma le emozioni, le amicizie” e forse sta tutto qui. Forse è questo il segreto del successo di Loredana Ricci e dei suoi ragazzi. Certo, le gare sono gare, ma Loredana Ricci, nella nostra chiacchierata, ha ricordato a tutti che lo sport è anche tanto altro: amicizie, allenamenti, sudore, fatica, impegno e gioia. Ed è proprio coltivando tutto questo che si raggiungono grandi risultati, prestazioni che hanno portato ragazzi Cerveteri in cima alle graduatorie nazionali. Sfondato il muro dei cento atleti iscritti, il lavoro di Loredana non si ferma e, oggi, siamo qui per raccontarlo.
E’ un po’ che non ci sentiamo, come va?
“Molto bene, continua il lavoro sul settore giovanile e stanno arrivando grandi soddisfazioni, non solo con il cronometro. I ragazzi si impegnano tanto anche nel sociale e ci tengo tantissimo. Stiamo realizzando progetti in più parti d’Italia, credo che il binomio sport e solidarietà sia vincente. Cerveteri ha un cuore grande, ogni iniziativa, anche la più piccola, è un successo. Ad esempio, con il nuovo gestore, Andrea Lupi, abbiamo organizzato un evento solidale in tempi brevissimi e abbiamo raccolto più di 500 euro da donare alla fattoria dei sogni. Insomma, ogni volta siamo fieri”.
I vostri ragazzi arrivano da tutto il comprensorio
“Si avvicinano ragazzi da tutto il territorio, il nostro impegno è massimale. Ci sono persone che lavorano a 360 gradi e da quest’anno abbiamo unito le energie e abbiamo fondato l’Etrusca Atletica grazie al presidente Gabriele Chiocca. Un grazie va anche al nostri direttore tecnico Mauro Di Giovanni. E’ una società Fidal, ovviamente per competere ad alto livello c’è bisogno di un forte sostegno anche economico”.
Credi che i risultati raggiunti dal movimento italiano a Tokyo abbiano aiutato questa crescita esponenziale?
“I risultati raggiunti a livello internazionale sono stati un grande esempio, soprattutto perché di atletica si parla sempre poco. Penso a Bolt, Jacob, Tortu o Tamberi. Qui abbiamo lavorato per molti anni nelle scuole, sia con la Salvo D’Acquisto che con il Giovanni Cena. Il progetto “Sport per tutti” è stato interrotto solo a causa della pandemia. Grazie all’aiuto dell’amministrazione abbiamo portato i ragazzi con le navetta per fare attività gratuita al Galli”.
“Devo dire che l’amministrazione ci è stata molto vicina, hanno voluto far crescere l’atletica. Riusciamo ad allenarci sulla corsa all’interno del Galli, mentre nel campo adiacente abbiamo una zona lanci, una per i salti e lavoriamo anche sul cross. Inoltre, anche la maratonina organizzata dal professor Vannutelli per noi è un’ottima occasione per far avvicinare i ragazzi alla nostra disciplina”.
Questa chiusura della tribuna dello stadio Galli vi ha penalizzato?
“In realtà non particolarmente. Il Galli non ha la superficie adatta per poter ospitare gare agonistiche. Diciamo che questo è un sogno che coltivo da anni e che spero si possa realizzare. Nonostante tutto però abbiamo raggiunto dei risultati incredibili per un piccolo centro come Cerveteri. Nel corso delle gare ci scontriamo con società molto blasonate e che hanno strutture pazzesche”.
Che ne dici allora di parlare di questi risultati?
“Ce ne sono veramente tanti, ho dovuto preparare qualche appunto (sorridendo). Lo scorso anno, a Milano, Veronica Lombardi ha segnato il record italiano nella 4×400 allieve (2006). Deteniamo un record italiano, non avrei mai pensato che potesse accadere una cosa del genere. Poi ci sono risultati anche più recenti, la scorsa settimana Francesco De Santis (2006) ha siglato la prima prestazione italiana del 2023 nei 400 metri. Nei campionati regionali di Arce Alessio Fantini e Raniero Lombardi hanno brillato nel cross, categoria ragazzi (2010) ed Emanuele Curci ha vinto la 10 km cross nella categoria promesse (2003)”.
“Grazie al grande lavoro dei nostri tecnici guidati da Gianni Pironi, stiamo lavorando tanto anche su lanci e salti. I risultati stanno arrivando: Elisa Marcovaldi ha realizzato il minimo nazionale nel salto in alto e diversi atleti del lancio sono vicini a ottime misure”.
Sono giovanissimi
“Sì, ma quando vedi la loro determinazione e la consapevolezza che hanno, sempre di parlare veramente con degli adulti”.
Quali saranno i prossimi impegni?
“Domani partiamo per Padova, dove Andrea Scalella proverà a centrare la qualificazione per gli italiani negli 800 metri. Poi la prossima settimana c’è l’appuntamento della stagione, ovvero gli italiani indoor ad Ancona. Francesco (De Santis) e Veronica (Lombardi) hanno centrato 2 minimi e gareggeranno per le staffette, ora dobbiamo scegliere quale gara curare e siamo fiduciosi”.
In che direzione va il vostro lavoro?
“Ho la fortuna di avere un grande mentore, Sandro Donati che per me è un maestro. Noi con i ragazzi cerchiamo di lavorare in prospettiva cercando di far migliorare soprattutto ciò che l’atleta non ha, quindi le cose in cui fatica di più. E’ un lavoro molto difficile, per me le giovanili sono anni di formazione, è un approccio che non punta a portare subito a casa un grande risultato, ma vuole pensa a quello che sarà il futuro dell’atleta. Ho cercato di avere una visione ampia, credo che, per migliorare in ciò che si fa, bisogna sempre sentirsi un po’ inadeguati e avere accanto una persona come Sandro è una grande risorsa.
“Tutto questo comunque non sarebbe possibile senza l’aiuto dei genitori, a loro andrà sempre il mio ringraziamento. Non parliamo di allenamenti due volte a settimana, qui è un lavoro quotidiano. I ragazzi sono seguiti veramente a tutto tondo, anche per quel che riguarda l’alimentazione”.
Immagino che siano tanti i tecnici che ti aiutano nella tua attività
“Sì e sono importantissimi. C’è Emanuele Curci che lavora con i cadetti, Giulia Santelli che si occupa degli esordienti, ma ancora Davide Consalvi (laureato IUSM) che si occupa della programmazione di vari settori e, infine, Elisa Marcovaldi che segue il settore esordienti salti in elevazione ed in estensione. Loro sono tutti tecnici FIDAL e, al tempo stesso, anche atleti”.
Tra tanti sport, perché scegliere l’atletica?
“Perché non si fa mai panchina. Questo non lo scrivi vero? (ridendo). Noi diamo sempre stimoli ai ragazzi, che devono seguire l’istinto del loro corpo. L’atletica regala emozioni e poi è uno sport ricco di tante discipline diverse. Magari non riesci a correre, quindi lanci oppure salti. Il bambino arriva e poi sceglie ciò che più ama. Soprattutto quando sono piccoli lavoriamo a ventaglio, facciamo fare un po’ di tutto. Ti assicuro che non ci si annoia, ognuno sceglie la strada che maggiormente sentirà sua”.