Ardita lascia la Commissione urbanistica
Ladispoli, rimpasto in Giunta. Fuori Mollica ed Augello dentro Bitti. Rimodulate alcune deleghe
Dopo la delega alla Polizia locale l’assessore Amelia Mollica Graziano perde l’assessorato.
La decisione del sindaco Alessandro Grando è arrivata nella giornata di oggi. Con decreto, il primo cittadino ha ritirato l’incarico al suo assessore che,aveva mantenuto la delega al Personale e alla Mobilità. Al suo posto arriva Fiovo Bitti che andrà a ricoprire l’assessorato a Pubblica istruzione, servizi demografici e servizi informatici.
Cambiano in questo modo le deleghe dell’assessore Francesca Lazzeri, che perde la delega a servizi demografici e servizi informatici conservando le deleghe al commercio, alle attività produttive e alla comunicazione. Modifiche anche nella delega all’assessore Lucia Cordeschi che che perde quella alla scuola conferita a Bitti, e conserva quella ai servizi sociali e acquista quella all’Ufficio Europa. Mentre all’assessore ai Lavori Pubblici Veronica De Santis è stata affidata anche la delega alla mobilità e ai trasporti. Ma quelle apportate alla Giunta non sono le uniche modifiche apportate alla maggioranza di centrodestra. Sempre nella giornata di oggi, il primo cittadino ha ritirato la delega al servizio di igiene urbana al consigliere Carmelo Augello, avocando a sé la delega stessa.
Lascia, invece, per sua decisione, la presidenza della Commissione Urbanistica il consigliere di Fratelli d’Italia, Giovanni Ardita.
«Da oggi – ha detto Ardita – lascio il mio incarico da presidente della commissione urbanistica del Comune di Ladispoli, in ragione del fatto che non sono stato informato della misteriosa trasformazione dell’ex Hotel Mexico e di quanto è accaduto nel terreno adiacente le “Poste” di via Caltagirone, nel quale stanno sorgendo diverse costruzioni. La mia scelta – ha proseguito il consigliere comunale – in effetti, è figlia di alcune mie considerazione che , alla luce dell’incarico che ricoprivo, ritengo siano legittime. Per questo non ho esitato a scegliere la via delle dimissioni dal mio incarico, del quale non sono state mai chiamato a sopraintendere, e questo mi ha obbligato ad assumere una posizione che rispecchia i miei principi ei valori della politica sana che piace a me».