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Ladispoli, oggi l’inaugurazione de ‘Le Madri Costituenti’ murale di Carlo Gori alla Corrado Melone

La cerimonia alle ore 10.30 presso la sala Teatro “Massimo Iaboni”

Ladispoli, oggi l’inaugurazione de ‘Le Madri Costituenti’ murale di Carlo Gori alla Corrado Melone

Carlo Gori è un artista multidisciplinare e curatore che ha sviluppato il proprio percorso artistico tra l’Italia, l’Inghilterra ed il Giappone. Tutti i suoi numerosi progetti, insieme alla collaborazione con Metropoliz e il MAAM, hanno un denominatore comune, quello di svolgersi nella periferia romana e di credere che l’arte possa contribuire fortemente dal basso a ridare centralità, dignità e motivazione alle persone e ai loro territori. Un binomio in particolare contraddistingue la sua attività ovvero quello che lega, a doppio filo, l’arte e il sociale. Come pedagogo ha realizzato numerosi progetti con scuole, con realtà associative, carceri e centri di cura psichiatrici.

Se il teatro è stata la prima attività professionale unitamente al cinema, nel 2001 Carlo Gori ha realizzato la sua prima mostra e da allora non ha mai smesso di allestirne, sia in Italia che all’estero, oltre a dare vita a performance, installazioni e residenze artistiche.

Ladispoli, oggi l'inaugurazione de 'Le Madri Costituenti' murale di Carlo Gori alla Corrado Melone
Ladispoli, oggi l’inaugurazione de ‘Le Madri Costituenti’ murale di Carlo Gori alla Corrado Melone

Come egli stesso ha più volte ribadito ama molto dipingere per strada e sui muri. Per l’istituto comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli, aderendo con entusiasmo al progetto “Coloriamo la nostra scuola”, dall’8 ottobre 2020, l’artista ha voluto realizzare un murales sulle due pareti laterali della Sala Teatro (intitolata a “Massimo Iaboni”), ispirato al tema della Madri Costituenti, per sottolineare il valore che hanno avuto per la formazione della Repubblica Italiana e per la scrittura della sua Costituzione, volendo, d’altra parte, pure evidenziare che ancora tanto va fatto perché la parità di genere sia effettivamente riconosciuta e tutelata da tutti, in ogni ambito, sociale, culturale, economico e politico.

L’opera realizzata, con acrilici e smalto, è di grandi dimensioni (circa 26 metri lineari) ed ha il pregio di essere un unicum, in quanto non sono stati realizzati prima d’ora dipinti su muro di tale grandezza, dedicati alle 21 Madri Costituenti. Questo tema, molto caro all’artista, è stato già affrontato da Gori pubblicamente il 13 giugno 2020, realizzando dal vivo, in Piazza Duomo a Novara, un pannello (delle dimensioni metri 2×2), dipinto in occasione di una giornata dedicata proprio alle Donne Costituenti da parte di ANPI di Novara.

L’argomento trattato, nonostante sia importantissimo, non sembra essere stato affrontato da nessun altro in ambito artistico prima della creazione di Carlo Gori che ha donato alla scuola la sua opera, con un altissimo gesto artistico, pedagogico e culturale. Il murale va a riempire, con i suoi colori la sua intensità e il suo “movimento”, una lacuna artistica che l’autore sentiva l’urgenza di dover colmare. Con il suo stile “espressionista” e con un dinamismo eccezionale, il lavoro di Gori sottolinea il ruolo fondamentale nella nascita della Costituzione e della Repubblica che le 21 Donne della Costituente hanno rivestito.

Un’opera pregevole e unica che con il suo linguaggio riesce a catturare il fruitore e a creare un dialogo coinvolgente ed emozionante tra gli sguardi delle Madri Costituenti e l’occhio attento di chi osserva. Come ha spiegato il Dirigente Scolastico, prof. Riccardo Agresti, ricordando ciò che Vincent Van Gogh scriveva al fratello Theo: “Sarebbe meglio, piuttosto che fare delle esposizioni grandiose, rivolgersi al popolo e lavorare perché ognuno possa avere a casa propria un quadro o qualche riproduzione”, si è voluto offrire ai ragazzi un’altra opera d’arte per far sì che studino in un museo vivo, circondati dall’arte, proprio come avrebbe voluto Vincent e come ha permesso di fare Carlo Gori, insieme a tutti gli artisti che hanno preso parte al progetto “Coloriamo la nostra scuola”.

Stefania Pascucci