Intervista all’allenatrice della Roma Roller Team, nonché responsabile della Asd Skating Club Ladispoli: “Per una buona prestazione è necessaria buona predisposizione”
Ladispoli e il pattinaggio artistico a rotelle. Federica Marin: “Passione e impegno gli elementi per ottenere grandi soddisfazioni” –
di Marco Di Marzio

È errato considerare il pattinaggio artistico a rotelle come una delle tante discipline comprese nella grande galassia dello sport, e dunque meno di richiamo rispetto ad altre perché praticate in maniera meno diffusa. Come per talune in particolare, essa è infatti una delle massima espressioni del corpo umano, raggiunta attraverso bellezza e precisione artistica, capace di meravigliare nel risultato ancor prima della valutazione effettiva compiuta al termine della prestazione. Assiduo impegno e dedizione sono gli ingredienti fondamentali da cui partire per coltivare la speranza di tramutare in realtà il sogno di una vita. Un valore che spinge la redazione di Baraondanews ad incontrare telefonicamente Federica Marin, allenatrice tra le altre della Roma Roller Team, nonché responsabile della Asd Skating Club Ladispoli e testimone ai campionati del mondo di Asunciòn della conquista della medaglia d’oro da parte di sua figlia Giordana Brenna per la categoria “Gruppi Show”, così da poter conoscere ancor meglio una delle specialità agonistiche in grado allo stesso livello delle altre di dare grandi emozioni e soddisfazioni.
Cara Federica, nel ringraziarla per lo spazio concesso, le chiediamo innanzitutto cosa rappresenta per lei il pattinaggio artistico a rotelle?
Una grande passione, è lo sport di una vita che pratico fin da bambina. Pur dedicandogli tantissimo tempo non sono riuscita ad ottenere quei riconoscimenti conseguiti invece attraverso il mestiere di allenatrice che ora mi rende però fiera di questa scelta fatta nella vita.
Dove è nata questa passione?
Io ho iniziato a pattinare poiché i miei genitori per Natale mi regalarono dei bellissimi pattini a rotelle, che io iniziai ad indossare per percorrere il marciapiede all’uscita di casa mia a Roma e che mi permisero di iniziare l’attività poi al “Tre Fontane” all’Eur.
Quale, secondo lei, il segreto di un successo?
Le caratteristiche per divenire un campione sono comuni a tutti gli sport, come tanto lavoro, tanto sacrificio e naturalmente anche possedere doti tecniche. Queste sono le componenti per raggiungere traguardi importanti capaci di dare grandi soddisfazioni.
Cosa contempla la preparazione di un’atleta di pattinaggio artistico su rotelle?
Intanto è bene dire che il pattinaggio artistico a rotelle contempla diverse discipline come, tra le altre, l’individuale, la coppia, il gruppo e il quartetto. Ognuna richiede particolari doti fisiche relative al gesto da compiere. Sicuramente per una buona prestazione è necessaria una buona forma fisica ed una predisposizione per l’espressione artistica del corpo, poiché questa specialità, molto completa nella sua impostazione, è anche arte oltre che sport.
Giordana Brenna, sua figlia ed allieva, ad Asunciòn in Paraguay è divenuta la nuova campionessa mondiale di questa disciplina, quali emozioni si provano nel vedere questo traguardo raggiunto?
Emozioni grandissime. Giordana indossa i pattini a rotelle da quando aveva 18 mesi e dal 2013 è atleta della Roma Roller Team. Già nel 2018 insieme ad altri 12 atleti ha vinto il campionato del mondo, oltre che vari trofei di ordine europeo e nazionale.
E quali più in generale nel vedere gioire un proprio allievo?
Tante emozioni messe insieme come quelle di madre e poi di allenatrice. Vedere i frutti di un impegno assiduo e continuo riempie l’animo di gioia poiché ti fa comprendere con quale spirito di dedizione l’atleta ha affrontato la preparazione in vista di un momento importante.
In quali condizioni si trova oggi in Italia questa disciplina?
In condizioni più che ottime. Siamo i campioni del mondo in tutte le categorie, fasce di età e diverse specialità. Pur trovandoci in questa posizione è bene però sottolineare che tale sport nel nostro Paese ancora non è molto riconosciuto.
E nel mondo?
Soffre delle stesse criticità appena esposte in termini divisibilità, ma come detto l’Italia nel mondo è molto forte, anche se le altre nazioni non sono di meno rispetto a noi.
Da sportiva, perché secondo lei è importante praticare sport?
Lo sport, fondamentale per la vita e la crescita, è salute, organizzazione, è disciplina, è senso del dovere, oltre che divertimento. Un vero sportivo sviluppa la propria personalità seguendo l’impegno e l’organizzazione saggia del proprio tempo.
Cara Federica, nel ringraziarla di nuovo per l’intervista, le chiediamo in conclusione quale consiglio si sentirebbe di dare a tutte quelle giovani atlete che si accingono ora per la prima volta ad intraprendere questo sport?
Mettere passione in quello che si vuol fare, non fermandosi ai risultanti di breve termine ma attendendo anche quelli di lunga scadenza. I risultati non si ottengono il primo giorno ma per raggiungerli è necessario dedicare tempo attraverso l’impegno. Solo a quel punto l’arrivo delle soddisfazioni sarà certo.