Il 7 gennaio torna la Domenica al museo, l’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura che offre l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali
Il 7 gennaio si ripete l’appuntamento con la Domenica al museo, l’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura che offre l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali. Le visite si terranno nei normali orari di apertura, con la possibilità di accesso su prenotazione dove richiesto.
Tra i siti da poter visitare si trova il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia – Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, situato in via Ripagretta – 01016 Tarquinia (VT), e il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia – Museo archeologico nazionale di Tarquinia, situato in piazza Cavour – 01016 Tarquinia (VT).
La serie straordinaria di tombe dipinte nella Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, ne conosciamo circa 200, rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli che resta, per questo aspetto, la più importante del Mediterraneo, tanto da essere definita da Massimo Pallottino ‘il primo capitolo della storia della pittura italiana’. Nel settore di necropoli attualmente aperto al pubblico è possibile ammirare alcuni degli ipogei dipinti più celebri, come le tombe delle Leonesse, dei Leopardi, della Caccia e Pesca etc.; la visita della cosiddetta necropoli Scataglini, un suggestivo angolo integralmente scavato, consente inoltre al visitatore di capire come dovesse in origine presentarsi la ”città dei morti”, riporta il MIC.
Per gli orari e ulterori informazioni. La prenotazione non è richiesta per questo sito.
Il museo ha sede nello splendido Palazzo Vitelleschi, costruito fra il 1436 ed il 1439, l’edificio è uno dei più importanti monumenti del primo Rinascimento nel Lazio. Attualmente al piano terra è possibile ammirare le sculture funerarie in pietra, in particolare gli splendidi sarcofagi provenienti dai sepolcri gentilizi di età ellenistica. Il primo piano accoglie le suppellettili dalle ricche necropoli cittadine, ma anche il celebre altorilievo fittile con coppia di cavalli alati dal frontone del grande tempio dell’Ara della Regina. Al secondo piano sono state ricollocate le pitture di alcune note tombe dipinte, strappate negli anni ’50 per motivi di conservazione dal supporto roccioso naturale e rimontate su telai che consentono la suggestiva ricostruzione della camera funeraria, come riporato dal MIC.
Per gli orari e ulteriori informazioni. La prenotazione non è richiesta per questo sito.
Giorgia Mungo