Dimensionamento scolastico, Agresti risponde alle critiche con spiegazioni –
Dal Dirigente Scolastico Riccardo Agresti riceviamo e pubblichiamo: Poiché lavoro e non faccio il politico da quartiere, riesco solo ora a rispondere ad un signore, di cui nemmeno voglio conoscere il nome, che mi ha citato più volte senza nemmeno riportare il mio titolo di studio che, evidentemente, per lui ha poco valore, e si vede. Questo signore ha tenuto molto fortemente e più volte a ribadire che non è un ignorante. Se così fosse allora occorrerebbe accettare la realtà di essere un politico-turlupinatore, ma osservando gli errori ortografici che sono sfuggiti al redattore, opto per l’ipotesi più benevola per questo signore.
Il signore dice di non essere un ignorante perché ha scoperto che il dimensionamento delle istituzioni scolastiche autonome era già individuato con L. n. 197 del 29 dicembre 2022, quindi ben noto al Comune ed alle scuole da dicembre 2022. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) non sappia che sia il sottoscritto che il Comune avevano preso contatti interlocutori con il “Cena” per avviare un dimensionamento più razionale che portasse meno fastidi all’utenza avendo il “Cena” praticamente lo stesso numero di studenti del “Marina di Cerveteri” (solo 20 in più su oltre 700): Avendo avuto risposte negative dal “Cena” ci si stava organizzando con i tempi prima previsti (novembre 2024) e poi fatti saltare (anche giustamente) da Governo e Regione.
Il signore dice di non essere un ignorante perché ha scoperto che il parametro per il mantenimento delle autonomie scolastiche è non inferiore a 900 studenti iscritti. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) non sappia che il limite inferiore di 900 studenti sia stato fissato dal Governo solo a fine dicembre 2023 e che eccezionalmente il vincolo a tutti noto di provvedere al dimensionamento entro il 30 novembre di ogni anno sia stato prorogato eccezionalmente al 5 gennaio 2024 (esclusivamente per quest’anno) senza che nessuno, a livello comunale, fosse stato avvisato in anticipo. Visto che nella riunione del 19 dicembre 2023 Regione, Comuni, Sindacati e altri avevano concordato di realizzare il dimensionamento (in maniera meglio studiata) al prossimo 30 novembre 2024, forse solo al signore ignorante che evidentemente era fra i pochi a conoscenza del rinvio, poteva venire in mente di organizzare, subito dopo il 19 dicembre, tavoli di lavoro fra Scuole, fra Scuole e Comune, far riunire la giunta comunale e inviare la proposta più intelligente di dimensionamento cui si stava lavorando. La proposta che riguardava il “Cena” (760 studenti) e il “Don Milani” (560 studenti), tenendo conto che il “Marina di Cerveteri” (740 studenti) ha la propria sede troppo distante da quelle delle due Scuole citate.
Il signore dice di non essere un ignorante e si stupisce che Comune e Scuola si siano risentiti. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) non sa che nessuno si è risentito di nulla. Non il Dirigente (che non ha voce in capitolo in quanto solo esecutore delle delibere del Consiglio di Istituto), né lo scrivente (in quanto che la “Don Milani” dovesse essere accorpata lo sapeva da anni e solo il Covid (con l’abbassamento del precedente limite da 600 a 500) aveva salvato la “Don Milani” sino al 19 dicembre 2023 (anzi, fino al 29 dicembre 2023), né il Comune. Ciò che si è fatto notare, senza marciare su Roma come avrebbe fatto qualcun altro non abituato alla democrazia, è stato far notare come la fretta dichiarata dallo stesso Assessore regionale, abbia fatto commettere un errore di valutazione nella scelta della Scuola da accorpare alla “Don Milani”. La scelta più razionale per vicinanza territoriale è l’unione fra “Cena” e “Don Milani” e non fra “Don Milami” e “Marina di Cerveteri”.
Il signore dice di non essere un ignorante perché fa notare che l’autonomia abbia mostrato disinteresse per l’opinione altrui. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) non sappia che l’autonomia scolastica è norma costituzionale e che le decisioni prese fino ad ora siano sempre state frutto di una dialettica democratica in organismi collegiali, come previsto dalla Legge, e nessuna norma preveda l’istituzione di un “porta a porta” per conoscere il parere di ciascuno. Forse il signore confonde lo Stato Italiano con la Svizzera dove le decisioni vengono spesso prese con referendum e non in sede deputate. In effetti nemmeno la Regione Lazio ha (correttamente) chiesto nulla a nessuno, anche se la prassi (non la Legge) seguita fino al 19 dicembre 2023 prevedeva una procedura di confronto con le Scuola e gli enti locali.
Il signore dice di non essere un ignorante e cita la mia assenza al Consiglio comunale farsa di questa estate. Il Consiglio comunale si riunisce per deliberare non per dare voce a prezzolati e ignoranti che inveiscono contro le delibere democratiche. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) non sappia che lo scrivente, che aveva altri più seri impegni (assistere ad uno spettacolo di uno delle meraviglie di Italia che la RAI ha eliminato dal palinsesto forse perché omosessuale) e comunque aveva mandato in sua rappresentanza il suo primo collaboratore (vicario facente funzioni) e la presidente del Consiglio di Istituto (vero organo decisionale della Scuola). Infatti l’ignorante non sa, perché ignora, che il Dirigente non decide nulla, ma è solo un esecutore delle decisioni democratiche del Consiglio di Istituto).
Il signore dice di non essere un ignorante e cita le decisioni prese a maggioranza dal Comune e dal Consiglio di Istituto come obbrobri tirannici. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) cada in contraddizione accusando la Regione Lazio di fare la stessa cosa: governare. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) dimentichi che la democrazia funzioni proprio in questo modo: con votazione a maggioranza. Delle due una: o ha sbagliato sinora il Comune (ed allora sta sbagliando clamorosamente anche la Regione e lo stesso Governo) oppure Comune, Regione e Governo stanno agendo secondo norma ed il signore è un ignorante.
Il signore dice di non essere un ignorante e si domanda perché, invece di fare spostamenti di plessi non si sia pensato ad un dimensionamento per tempo. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) non sappia (non legge nemmeno le delibere regionali) che i plessi non saranno toccati dal nuovo dimensionamento, quindi bene si è fatto a razionalizzare e migliorare la struttura didattica della “Don Milani” che sarà fusa con “Marina di Cerveteri”. Peccato inoltre che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) non sappia che il dimensionamento era stato già studiato e la proposta sarebbe stata presentata nel corso 2024 come deciso nella riunione del 19 dicembre 2023 (presenti Comuni, Regione, Sindacati eccetera).
Il signore dice di non essere un ignorante e afferma che “salteranno” solo i posti di lavoro di DS e DSGA. Peccato che l’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) non sappia che la tabella “1” dell’organico di istituto preveda perdita di posti di lavoro anche di collaboratori scolastici. Infatti se fino a 600 studenti se ne prevedono 6 e fino a 800 studenti se ne prevedono 8 (6+8=14), con una scuola di 1200 studenti o superiori se ne prevederanno solo 12. In totale perdita di 4 posti di lavoro (2 collaboratori, i DS e un DSGA). Che poi i bambini non risentiranno del dimensionamento è il povero parere dell’ignorante (perché non lo sa, quindi ignora) che crede che i collaboratori scolastici servano a poco e che avere sedi distanti decine di chilometri farà in modo che la sede sia appetibile per docenti titolari e che spostare gli uffici della segreteria di 25 chilometri (come scritto dal signore non ignorante) dalla “Don Milani” a “Marina di Cerveteri” invece che di 4 dalla “Don Milani” al “Cena” non rechi alcun problema alle famiglie.
Questo signore afferma di non essere un ignorante, ma nel suo “scritto” ha dimostrato di non conoscere la lingua italiana e ha dimostrato di non conoscere i fatti come stanno. Se, come lui afferma (e come per lui auspico) non è un ignorante, allora perché scrive vere e proprie falsità? La risposta la offre lui stesso scrivendo, in italiano corretto questa volta, “senza conoscere le norme, senza conoscer la pianificazione dove pensate di arrivare…semplicemente a manipolare la realtà!”.
Ecco, nel suo testo non ne ha scritta una giusta, ma alla fine …