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Consultori familiari Ladispoli e Cerveteri, nuove iniziative in programma

Dopo il convegno di venerdì scorso all’Hotel Miramare il Coordinamento Donne Resistenti prosegue la sua battaglia per la riqualificazione delle strutture

Consultori familiari Ladispoli e Cerveteri, nuove iniziative in programma –

Le iniziative per il rilancio dei consultori familiari di Cerveteri e Ladispoli non si fermano.

Il coordinamento donne resistenti è infatti pronto a portare avanti la sua battaglia.

Primo passo era stata la raccolta firme sulla petizione popolare per il rilancio delle strutture.

In oltre 1500 avevano sostenuto la causa.

Numeri resi noti durante il convegno promosso sempre dal Coordinamento venerdì scorso all’hotel Miramare di Ladispoli e resi possibili grazie ad Auser, Scuolambiente, Spi/Cgil.

Presenti al convegno tecnici, dirigenti della Asl Roma4, assessori alle Politiche sociali di Cerveteri e Ladispoli e la Regione Lazio.

Durante l’incontro sono state approfondite le competenze dei consultori.

“Secondo la normativa vigente – hanno spiegato dal Coordinamento Donne Resistenti – Ladispoli e Cerveteri dovrebbero avere due consultori ciascuno (uno ogni 20mila abitanti) e in ciascun consultorio dovrebbe operare a pieno tempo uno psicologo, un ginecologo, un pediatra, un assistente sociale, una infermiera ostetrica e altri operatori al bisogno (legale, mediatore culturale, …)”.

Ad oggi, però, la situazione è diversa.

All’interno delle strutture (due in totale) opera organico ridotto a un terzo.

“Gli operatori presenti – hanno proseguito dal coordinamento – hanno denunciato il loro disagio: con l’impegno e la passione riescono a fare miracoli ma è pochissimo rispetto a quello di cui ci sarebbe bisogno nei confronti dei giovani nelle scuole, delle donne vittime di violenza e in generale del sostegno da offrire alle famiglie in difficoltà”.

“La legge 194 per l’interruzione volontaria della gravidanza non si tocca e i consultori devono diventare il perno più importante della prevenzione nell’ambito delle politiche socio/sanitarie”.

“La regione Lazio ha avviato un’inversione di tendenza verso la riqualificazione e il potenziamento dei consultori”.

“Ma, nell’ottica di proteggere ciò che ci protegge ci riproponiamo di continuare a “disturbare il manovratore” con nuove iniziative affinché i consultori vengano effettivamente potenziati”.

“Ricordiamo – hanno concluso – che siamo nate per fare ritirare in Parlamento la bozza del Decreto Pillon ed anche qui ci impegniamo a lottare e vigilare per il suo effettivo ritiro, unendoci alle voci di coloro che ne hanno denunciato i gravi limiti e rischi soprattutto per i minori e le donne”.