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Caro bollette a Ladispoli, Aronica: “Inedia della Pubblica Amministrazione”

E sul bilancio: “Mediamente siamo sempre in positivo di circa 8 milioni di euro”

Caro bollette a Ladispoli, Aronica: “Inedia della Pubblica Amministrazione” –

“Siamo moderatamente soddisfatti dei conti della città”, dice Claudio Aronica, Assessore al bilancio di Ladispoli, intervistato da Fabio Bellucci.

“Stiamo sempre monitorando attentamente la situazione soprattutto da quando è scoppiata la Pandemia”, aggiunge, dichiarando che il Comune di Ladispoli, da mesi non è in passivo.

“Mediamente siamo sempre in positivo di circa 8 milioni di euro”, valuta Aronica.

“Avevamo un passivo di 7,5 milioni di euro”, dice riferendosi a quando l’attuale amministrazione si è insediata e alla situazione economica in cui versava all’epoca il Comune di Ladispoli.

È proprio sulla questione di cosa non sia stato fatto in passato che prosegue la sua intervista odierna.

Caro bollette della Flavia Servizi di Ladispoli relativa alla bolletta dell’acqua

La questione del giorno sono i rincari delle bollette idriche e le voci in più che le caratterizzano.

“Noi ci siamo trovati ad essere in mora con degli adempimenti con un ente sovraordinato”, spiega Aronica.

“Nella bolletta dovevano essere presenti delle voci che non riguardano il consumo dell’acqua – dice –: impropriamente le chiamo “accise” perché, più o meno funzionano alla stessa maniera”.

“Sono sostanzialmente delle somme che devono essere riconosciute per dei fondi di solidarietà, ma dal 2013 non venivano richieste agli utenti e la Flavia Servizi stava finendo in mora”.

“Era un’altra di quelle cose lasciate abbandonate nella speranza che nessuno se ne accorgesse mai”, aggiunge.

Per evitare delle sanzioni piuttosto alte, sono così stati previsti dei conguagli per ripianare la situazione degli ultimi cinque anni, cioè dal 2016 ad oggi.

“È una situazione dovuta all’inedia della Pubblica Amministrazione”, dice Aronica.

“Sono circa 600 mila euro che, se non venivano richiesti ai contribuenti direttamente in bolletta, avrebbero dovuto essere pagati dalle casse comunali tagliando però manutenzioni e servizi”, spiega.

La tassa sulle insegne e l’inedia della P.A.

Una situazione analoga a quella delle imposte pubblicitarie sulle insegne, mai richieste fino ad ora.

“Ho diffuso due comunicati stampa ufficiali: uno prima di inviare i controlli tramite una ditta privata e uno dopo per avvisare che sarebbero arrivate le richieste di pagamento”, dice Aronica.

“Il fatto che le persone ignorassero che queste somme erano dovute, non significa che fossero esentate dal pagarle”, spiega l’Assessore.

In sostanza, Aronica dice solo di aver regolarizzato una serie di situazioni da troppo tempo chiuse in un cassetto.

Poi ammette: “Il bilancio è pubblico, ma è comunque un documento difficile da leggere e capire per i comuni cittadini”.