di Giovanni Zucconi
Non credo che si debba essere dei ferventi animalisti per rendersi conto di quanto sia ormai anacronistica la presenza di animali, esotici o no, negli spettacoli dei circhi.
Dovrebbe essere ormai evidente che rappresenta solo un’inutile violenza su degli animali costretti a vivere contro natura, arruolati nel circo come lavoranti senza diritti, in cambio di vitto e alloggio. Dove l’alloggio è naturalmente una piccola gabbia. È un’inutile violenza perché il mondo sta cambiando alla velocità della luce. Perché è soprattutto cambiata la sensibilità delle persone nei confronti degli animali.
Tanto è vero che un recente sondaggio DOXA, di settembre 2023, rivela che oltre il 76% degli italiani è contrario all’uso degli animali negli spettacoli circensi. E il 79% è favorevole a destinare i fondi pubblici, attualmente previsti anche per i circhi con animali, solamente ai circhi che cambieranno la loro offerta, proponendo solo spettacoli con giocolieri, trapezisti o altri numeri, senza l’uso di animali. Per finire, il dato più importante, l’80% degli Italiani dichiara che preferirebbe andare a vedere un circo che non utilizzi animali nei loro spettacoli.

Sono dati che non hanno bisogno di ulteriori commenti. Aggiungiamo che sono già almeno diciotto gli stati europei che, per legge, hanno posto limiti, di un qualche tipo, all’uso degli animali nei circhi. In Italia, nonostante gli Italiani, come abbiamo visto, sarebbero favorevoli ad una legge che limiti l’utilizzo degli animali nei circhi, non si riesce a promulgarne una. Doveva essere emanata entro il 2017, poi entro il 2018, e poi entro il 2022. Adesso è stata fissata una nuova data entro la quale emanare una legge che disciplini un “graduale superamento” dell’utilizzo degli animali nei circhi. È il 18 agosto 2023. Vedremo se almeno questa data verrà rispettata. Anche se trovo curioso che sia stata fissata tre giorni dopo Ferragosto, in un periodo dove generalmente il parlamento è chiuso per ferie.
Come dicevamo, il mondo sta velocemente cambiando. E stanno cominciando a nascere i cosiddetti circhi etici. Il primo di questo tipo è stato il circo Roncalli, Questo circo tedesco è stato il primo al mondo ad utilizzare degli ologrammi al posto di elefanti, tigli o cavalli. Gli animali sono ricreati graficamente da un computer, e appaiono perfettamente vividi e tridimensionali agli occhi degli spettatori. Che, grazie ad undici proiettori laser, possono assistere ad una esibizione assolutamente realistica ed emozionante. In carne ed ossa si esibiscono solo gli acrobati, i clown, i giocolieri e i trapezisti. Le gabbie, al circo Roncalli, non esistono più.
Negli anni sono scomparse dai circhi le donne barbute o altri simili fenomeni da baraccone. Credo sia arrivato il momento che anche il Re della foresta, e non solo lui, possa vivere una vita solo tra i suoi simili, e nel proprio ambiente naturale. Senza che gli possa capitare la sventura di passeggiare, inseguito da umani con i telefonini puntati, da auto con lampeggianti blu e da un “cecchino” abruzzese specializzato nella cattura di animali fuggitivi, tra le strade sconosciute e inospitali di una qualsiasi Ladispoli d’Italia.