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La Corrado Melone in visita ai Musei Capitolini

La Corrado Melone in visita ai Musei Capitolini – Riceviamo e pubblichiamo:

Il 23 Gennaio 2019 la nostra classe, la 1H dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”, è andata a Roma in visita ai Musei Capitolini, per seguire un percorso sulla mitologia.

Arrivati nella incantevole Piazza del Campidoglio, dopo aver sorpassato un gruppo di turisti giapponesi estasiati e immobili sulla Cordonata tra i Dioscuri, ci ha accolto la nostra guida di nome Valentino, che ci ha condotto all’interno del museo e ci ha presentato molte statue.

All’inizio ci ha mostrato la statua di Marte, con indosso l’armatura da corteo del trionfo, mentre impugna il bastone del comando; poi siamo andati a vedere la statue delle dee Minerva e Diana: la prima, rappresentata in armatura, è la dea della filosofia, della sapienza e della guerra tattica, mentre la seconda è rappresentata con un cane mentre sta per scoccare una freccia, è la dea della caccia. Continuando la nostra camminata abbiamo visto la statua del ciclope Polifemo mentre divora un compagno di Ulisse. Andando avanti ci ha mostrato la statua del Fauno e di Ercole bambino. Il Fauno è di marmo rosso, al contrario delle altre statue di marmo pario – bianco, pregiato, proveniente dalle cave nell’isola di Paro in Grecia – ed è rappresentato mentre danza, seguendo il corteo di Bacco, tiene in mano grappoli d’uva. Ercole bambino invece è rappresentato con indosso la pelle del leone di Nemea e in mano tiene i pomi del giardino delle Esperidi. Alla fine ci ha portato al gabinetto della Venere Capitolina.

Abbiamo visto Ercole mentre uccide l’Idra, un mostro a nove teste; Perseo che tiene in mano la testa di … una lepre. Probabilmente la statua fu trovata priva della testa di Medusa e il restauratore aggiunse quella di una lepre.

Infine, una tra le statue più interessanti, Amore e Psiche che si baciano per riconciliarsi dopo un litigio.

Abbiamo visto molti capolavori contenuti a loro volta in un’altra opera d’arte: il Palazzo Nuovo di Michelangelo. La sensazione più forte è stata sicuramente lo stupore che abbiamo provato subito, appena usciti dal sottopassaggio che collega il Palazzo dei Conservatori al Palazzo Nuovo, di fronte alla vista di Marte, per la sua grandezza, imponenza ed estrema precisione nella fattura.

Ci coinvolge la felicità del Fauno, l’aria di festa e la spensieratezza rese ancora più forti dal marmo rosso; ci dà allegria il ricongiungimento di Amore e Psiche.

Vedendo così tante statue non si sa cosa dire, sono talmente belle e armoniose. 

La nostra classe si è poi divisa per disegnare le statue che ci erano piaciute di più.

La maggior parte ha scelto la Venere Capitolina che ci ha affascinato per la sua semplicità e la sua grazia.

L’opera ritrae Venere al bagno, in una posizione pudica. Essa infatti si piega leggermente su sé stessa per coprirsi con le mani e le braccia il pube e i seni. Accanto a sé ha un panno poggiato su un alto vaso. Ha i capelli raccolti.

Terminati i disegni, abbiamo ringraziato e salutato la nostra guida per proseguire da soli un giro nel museo.

Siamo andati a vedere la testa di Medusa di Gian Lorenzo Bernini e la statua equestre di Marco Aurelio in bronzo. Questo capolavoro si è salvato dall’uso medievale di fondere i metalli per produrne armi poiché si credeva fosse la statua di Costantino, primo imperatore cristiano.

Infine siamo giunti nella sala della Lupa Capitolina che era tra le nostre curiosità iniziali. La Lupa che allatta i gemelli Romolo e Remo, seppur aggiunti successivamente, è il simbolo più noto di Roma. 

Per mangiare ci siamo spostati in un giardino con vista sui Mercati Traianei, dove abbiamo anche incontrato dei simpaticissimi piccioni a cui abbiamo dato da mangiare.

Dopo aver pranzato siamo scesi dal Campidoglio per spostarci al Complesso del Vittoriano. Il nostro primo pensiero è stato “ma dobbiamo fare davvero tutte quelle scale?” Dopo, la fatica è stata ricompensata dalle sorprese che ci attendevano.

Il monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, fu inaugurato durante le celebrazioni del 50° anniversario dell’Unità d’Italia (1861-1911), ma concluso successivamente.

A metà del monumento dopo la prima delle tre rampe si trova il sacello del Milite Ignoto. 

Il Milite Ignoto, un soldato Italiano morto durante la 1° guerra mondiale, la cui identità è rimasta sconosciuta, rappresenta tutti i caduti e i dispersi in guerra, per la sua importanza la sua tomba è sempre vigilata da un picchetto d’onore mentre due fiamme ardono perennemente.

Continuando a salire la scalinata, siamo arrivati davanti a un ascensore molto alto. Appena lo abbiamo visto eravamo tutti preoccupati perché alcuni di noi soffrivano di vertigini, ma dopo un po’ hanno preso coraggio e siamo saliti con l’ascensore sulla terrazza.

Da lì si vede tutta Roma, proprio grazie alla bellezza del panorama la paura è sparita per tutti, da sopra infatti si vedono tutti i monumenti principali come il Colosseo, i Fori Imperiali, il Pantheon, le sparse cupole che ricoprono la nostra fantastica città.

Usciti dal Vittoriano, abbiamo visto la Colonna Traiana che celebra la conquista della Dacia da parte dell’imperatore Traiano e fu eretta nel 113 d.C. 

Infine, abbiamo deciso di fare una passeggiata. Visto che non tutti volevano andare nello stesso posto, abbiamo fatto un sondaggio tra chi voleva prendere la strada più lunga e arrivare fino a Piazza di Spagna, e chi invece preferiva quella più breve in direzione Colosseo.

Avendo vinto Piazza di Spagna ci siamo incamminati per arrivare lì. 

La camminata è stata molto lunga e abbastanza impegnativa poiché, avendo poco tempo, siamo andati di buon passo.

Abbiamo incontrato Piazza Colonna, dove si trova Palazzo Chigi, sede del Governo.

Piazza Colonna prende il nome dalla Colonna di Marco Aurelio che si ispira alla Colonna Traiana, vista in precedenza. 

Arrivati a Piazza di Spagna abbiamo visto la Fontana della Barcaccia del 1629 scolpita da Pietro Bernini e dal figlio Gian Lorenzo, sovrastata dalla una scalinata di 136 gradini, inaugurata da Papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo del 1725, che conduce alla chiesa di Trinità dei Monti.

Tutto intorno è pieno di bellissimi negozi.

Da Piazza di Spagna siamo andati nella metropolitana super affollata, in direzione Termini. 

Il cielo per fortuna è stato sereno tutto il giorno, solo quando siamo saliti sul treno ha iniziato a grandinare. Arrivati a Ladispoli ha smesso di piovere e ci siamo incamminati verso la scuola, mentre la classe 1H commentava la sua meravigliosa gita.

Le alunne e gli alunni della classe 1H dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”

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